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Diritto alla riparazione degli elettrodomestici: cos’è e come funziona?

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Aggiornato il 11 Aprile 2024

Quando un elettrodomestico smette di funzionare spesso si corre a sostituirlo, ma questa è una tendenza che l’Europa sta provando a invertire con il diritto alla riparazione degli elettrodomestici. In breve: 

  • La direttiva della Commissione europea introduce il right to repair – diritto alla riparazione – e mira a facilitare ai cittadini la riparazione dei beni difettosi;
  • Produttori e venditori dovranno mettere a disposizione opzioni più veloci e meno costose per riparare i prodotti tecnicamente riparabili;
  • Si attende, nei prossimi mesi, la versione finale della direttiva

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Indice

Diritto alla riparazione: in cosa consiste la proposta dell’Unione Europea

Nel mondo odierno, quando un elettrodomestico o un dispositivo elettronico smette di funzionare, spesso si tende a sostituirlo direttamente con un prodotto nuovo. 

Questo non solo per le abitudini di consumo che vertono sempre più verso lo spietato consumismo, ma anche perché spesso i costi e i tempi di una riparazione rendono il nuovo acquisto l’opzione migliore. 

L’Unione Europea, però, vuole invertire questa tendenza e ha presentato una proposta volta a introdurre il diritto alla riparazione per i consumatori. 

In sostanza, con una serie di obblighi e incentivi, la proposta mira a promuovere un consumo più sostenibile, ridurre i rifiuti e sostenere il settore delle riparazioni. 

Come si legge sul sito della Commissione europea “I prodotti scartati sono spesso beni funzionali che potrebbero essere riparati ma che vengono buttati via prematuramente, generando ogni anno nell’UE 35 milioni di tonnellate di rifiuti, 30 milioni di tonnellate di risorse e 261 milioni di tonnellate di emissioni di gas a effetto serra.” 

Gli effetti negativi si ripercuotono non solo sull’ambiente, ma anche sui consumatori, dal momento che la perdita per questi ultimi “è stimata a quasi 12 miliardi di euro all’anno”. 

Right to repair: le misure per promuovere la riparazione

Il nuovo diritto alla riparazione prevede alcune misure in grado di incentivare produttori, venditori e consumatori a riparare gli elettrodomestici o dispositivi, puntando sull’economia circolare. 

Questo potrà avvenire sia quando il prodotto è ancora coperto da garanzia – cosa che darà diritto a un anno in più di garanzia – sia quando non lo è più. 

In questo caso, la proposta mette a disposizione dei consumatori nuovi strumenti: 

  • I consumatori potranno richiedere la riparazione dei prodotti tecnicamente riparabili. Inoltre, se il bene non potrà essere riparato, al consumatore dovrà essere proposta l’opzione di ottenerne uno ricondizionato;
  • I produttori saranno obbligati a fornire informazioni corrette sui prodotti riparabili;
  • Verrà creata una piattaforma europea sulla quale i consumatori potranno trovare i negozi in cui si effettuano riparazioni in zona, aumentando anche la visibilità dei riparatori;
  • I riparatori potranno mettere a disposizione del consumatore un modulo europeo sulle riparazioni che possono fornire, contenente anche tutte le informazioni relative ai tempi, ai costi, ai prodotti sostitutivi e molto altro. 

Gli obiettivi del diritto alla riparazione per consumatore e ambiente

Il right to repair si pone diversi obiettivi, potenzialmente in grado di cambiare le abitudini di consumo, ma anche i modelli di business di produttori e venditori. 

In particolare, con la proposta UE, si mira a: 

  • Rendere più facile la riparazione per i consumatori, spesso disincentivati da costi elevati e lunghe tempistiche, e quindi più propensi a effettuare nuovi acquisti;
  • Sostenere i riparatori indipendenti;
  • Incentivare produttori e venditori ad adottare modelli di business più sostenibili;
  • Ridurre l’impatto sull’ambiente e la quantità di prodotti scartati prematuramente (per questo motivo, le misure rientrano anche nel più ampio obiettivo dell’UE di diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050). 

Diritto alla riparazione: quando entrerà in vigore nell’Unione Europea

A febbraio 2024, Parlamento e Consiglio UE hanno raggiunto l’accordo sulla direttiva che introduce il diritto alla riparazione. 

Nonostante ciò, la strada è ancora lunga. Questo perché dopo l’approvazione, la direttiva dovrà essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’UE per diventare effettiva. 

Dopo questo step, gli Stati Membri avranno a disposizione un periodo di 24 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta per integrarla nei loro ordinamenti giuridici nazionali (cioè adattare le leggi nazionali in modo che rispettino obblighi e scopi della normativa). 

I limiti della proposta UE per incentivare la riparazione

Nonostante la nuova direttiva persegua obiettivi focalizzati a facilitare la vita ai consumatori, nonché rivoluzionare i modelli di business di produttori e venditori, questa sembra presentare anche alcuni limiti. 

In primo luogo, la selezione dei prodotti interessati dalla nuova normativa. Le misure verranno applicate solo ad alcune categorie di beni tra cui, per esempio, non figurano tablet o cuffiette. 

In secondo luogo, non è ancora chiaro cosa si intenda per “prezzi ragionevoli” e “tempistiche ragionevoli” che dovrebbero essere assicurate al consumatore, dal momento che mancano informazioni precise in merito alle tariffe o ai tempi limite per la sostituzione. 

❓ D’altra parte, vale anche la pena chiedersi se alcune misure verranno recepite con attenzione dai consumatori stessi. Per esempio, saremmo davvero disposti ad accettare la sostituzione di un prodotto con uno ricondizionato, invece di procedere con un nuovo acquisto?

Quel che è certo è che una normativa come quella su cui Parlamento e Consiglio UE hanno raggiunto un accordo è pur sempre un primo passo per la promozione dell’economia circolare e rappresenta di per sé un obiettivo ambizioso di lotta al consumismo. 

Fonti

Diritto alla riparazione: rendere la riparazione più accessibile e conveniente | Attualità | Parlamento europeo
https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20231117IPR12211/diritto-alla-riparazione-rendere-la-riparazione-piu-accessibile-e-conveniente
Marco Tricarico

Marco Tricarico

CEO e co-fondatore di Switcho, appassionato di startup e mondo digitale ed esperto di finanza aziendale e consulenza strategica, nel 2019 Marco ha deciso di lanciare un servizio innovativo che offrisse una soluzione di risparmio pratica e realmente imparziale sulle bollette di famiglie e aziende. Dalla nascita di Switcho, Marco partecipa a svariati eventi e rilascia interviste sui temi delle spese domestiche e del settore energetico, parlando delle ultime tendenze nei costi di gas ed elettricità e delle migliori opportunità per tutelarsi dai rincari. Leggi tutti i suoi articoli e seguilo su LinkedIn.
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