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Ecobonus 50% e 65% 2024: quali sono i lavori ammessi?

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Anche nel 2024 puoi ottenere l’Ecobonus, la detrazione fiscale al 50% o 65% che viene riconosciuta per gli interventi di riqualificazione di immobili esistenti. In breve: 

  • L’Ecobonus ti consente di ottenere una detrazione dall’Irpef se hai effettuato interventi di risparmio energetico
  • Le aliquote cambiano in base al tipo di lavori, arrivando fino all’85% per gli interventi effettuati su condomini che, oltre ad agire sul risparmio energetico, migliorano anche la classe del rischio sismico;
  • Per ottenere l’Ecobonus è necessario inviare comunicazione a ENEA e presentare la dichiarazione dei redditi. 

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Indice

Il bonus per l’efficientamento energetico nel 2024: cos’è l’Ecobonus

Se hai effettuato lavori di riqualificazione energetica puoi ottenere, anche quest’anno, la detrazione fiscale conosciuta come Ecobonus. 

Tale agevolazione, rientrante tra i bonus edilizi, è stata introdotta dallo Stato con un duplice obiettivo: 

  • Incentivare il settore edilizio in Italia;
  • Spingere verso le energie rinnovabili disincentivando l’utilizzo di combustibili fossili.  

La Legge di Bilancio 2024 ha prorogato l’agevolazione per gli interventi eseguiti tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024

La Manovra non ha, invece, modificato i requisiti per ottenere la detrazione. L’Ecobonus permette di ottenere un’agevolazione fiscale da ripartire in 10 quote annuali. 

L’aliquota, però, varia in base al tipo di interventi effettuati. Possiamo così riassumere le diverse percentuali di detrazione: 

ALIQUOTEINTERVENTI AMMESSI
50%Infissi, biomassa, schermature solari
65%Rimanenti tipologie di spesa
70%-75%Per gli interventi condominiali
80%-85%Per interventi condominiali che comportano riduzione del rischio sismico

Nell’Ecobonus vengono ricomprese anche alcune agevolazioni che possono essere ottenute in diversi modi. Solo per fare un esempio, il bonus condizionatori 2024 può rientrare nell’Ecobonus, nel bonus ristrutturazioni o anche nel Superbonus.

Diversi sono, infatti, gli interventi che rientrano in questa agevolazione, tutti volti ad aumentare l’efficienza energetica dell’edificio. 

Per quanto riguarda gli importi massimi detraibili, questi cambiano in base al tipo di intervento. 

Ecobonus al 50% e al 65%: quali sono i lavori ammessi

Ma per quali interventi è possibile ottenere l’Ecobonus e in che percentuale? 

Per rispondere a questa domanda, possiamo fare riferimento alla precedente tabella. Come possiamo vedere, ci sono due diverse aliquote: una al 50% e una al 65%.

Si può usufruire dell’Ecobonus al 50% per i seguenti lavori: 

  • Sostituzione di finestre, infissi e schermature solari;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a biomassa;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione con caldaie a condensazione almeno di classe A. 

In merito all’ultimo punto, va detto infatti che l’Ecobonus è da considerarsi anche un vero e proprio bonus caldaia che permette di sostituire l’impianto con caldaie a condensazione di classe A o con caldaie dotate di sistemi di termoregolazione di classe V, VI o VIII. In questo caso, l’aliquota sale al 65%. 

Non solo, perché puoi usufruire dell’Ecobonus al 65% anche per: 

  • Interventi di riqualificazione energetica dell’edificio (talvolta, l’Ecobonus viene anche definito come bonus cappotto termico 2024);
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti ibridi;
  • Sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con generatori di aria calda a condensazione;
  • Sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore altamente efficienti e impianti geotermici a bassa entalpia, eseguendo sia sostituzioni complete che parziali, insieme alla messa a punto simultanea del sistema di distribuzione installato. Si parla, infatti, anche di bonus pompe di calore 2024;
  • Installazione e implementazione di dispositivi multimediali per il controllo remoto dei sistemi di riscaldamento;
  • Acquisto di sistemi di building automation (sistemi progettati per controllare, monitorare e gestire in modo efficiente gli impianti e i servizi all’interno di un edificio). 

⚠️ Attenzione, perché l’Ecobonus al 65% può essere utilizzato anche per l’installazione di pannelli solari per la produzione dell’acqua calda, ma non per l’installazione di un impianto fotovoltaico

Questo sostanzialmente perché – a differenza dei pannelli solari che producono acqua calda sfruttando l’energia solare così da ridurre il fabbisogno di energia dell’immobile – i pannelli fotovoltaici non mirano a ridurre il consumo di energia, ma solo a risparmiare sui costi della stessa. Pertanto il bonus fotovoltaico 2024 può essere richiesto tramite altre modalità, come il bonus ristrutturazioni o il nuovo reddito energetico.

Ecobonus fino all’85%: chi può beneficiarne

L’Ecobonus può essere sfruttato anche per interventi condominiali su parti comuni. E in questi casi, se sussistono determinate condizioni, è possibile beneficiare di una detrazione più sostanziosa. 

Parliamo di un’aliquota che va dal 70% all’85%. 

In particolare, l’aliquota può salire fino all’85% se gli interventi, effettuati su edifici presenti in zone sismiche, portano a una riduzione del rischio di almeno due classi

C’è, però, la possibilità di una detrazione al: 

  • 70% se si effettuano interventi su parti comuni che incidano sul 25% della superficie;
  • 75% se i lavori effettuati portano un risparmio energetico sulla spesa sia estiva sia invernale;
  • 80% se gli interventi migliorano di una sola classe il rischio sismico. 

Chi può sfruttare l’Ecobonus 2024: i beneficiari

Possono beneficiare dell’Ecobonus tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF, residenti o non residenti in Italia, su prima o seconda casa, tra cui: 

  • Persone fisiche tra cui proprietari di immobili, inquilini, condomini, inclusi familiari e conviventi che sostengono le spese;
  • Contribuenti che conseguono reddito d’impresa;
  • Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
  • Associazioni tra professionisti;
  • Istituti autonomi per le case popolari

⚠️ Non puoi ottenere l’Ecobonus se sei un forfettario o un incapiente. Questo perché oggi è possibile usufruire del beneficio esclusivamente tramite dichiarazione dei redditi, con detrazione IRPEF: coloro che non la pagano, non possono certo beneficiare di un taglio su quest’ultima. 

Ecobonus 2024: i requisiti degli edifici per ottenere la detrazione

Oltre a sapere chi può beneficiare della detrazione, è essenziale conoscere i requisiti che deve avere l’edificio ai fini dell’Ecobonus. 

In particolare, l’edificio deve rispettare le seguenti condizioni: 

  • Esistente: deve essere iscritto al catasto o ci deve essere una richiesta di accatastamento;
  • Categoria catastale: si può usufruire dell’Ecobonus a prescindere dalla categoria catastale, infatti l’edificio non deve essere per forza destinato a uso abitazione. 

Documenti da conservare per il bonus di efficientamento energetico

Come per tutti i bonus edilizi, i pagamenti relativi agli interventi di riqualificazione energetica devono essere stati effettuati tramite sistemi di pagamento tracciabili

Ciò significa che valgono solo le spese sostenute tramite bonifico bancario o postale. Tutta la documentazione relativa ai pagamenti deve essere conservata.

❗ Attenzione, poi, perché se a richiedere l’agevolazione sono non titolari di reddito d’impresa è fondamentale indicare la causale del pagamento, il codice fiscale del beneficiario e la partita IVA o il codice fiscale del soggetto a cui viene erogato il pagamento. 

Per quanto riguarda, invece, i titolari di reddito di impresa, non è necessario il bonifico parlante, ma basta che la prova delle spese sia sostenuta da altra adeguata documentazione.

Tra gli altri documenti da conservare per ottenere l’agevolazione, ci sono: 

  • L’asseverazione di un tecnico abilitato, ovvero la perizia che attesta la sussistenza dei requisiti tecnici specifici per ottenere l’Ecobonus 2024;
  • APE (Attestato di Prestazione Energetica), la quale non è obbligatoria per interventi di sostituzione di finestre e infissi, pannelli solari, impianti con caldaia a condensazione, acquisto e installazione di dispositivi multimediali;
  • Scheda informativa degli interventi effettuati in cui vengono indicati i dati di chi ha sostenuto le spese, dell’edificio, della tipologia di intervento effettuato, il risparmio di energia conseguito e il costo dell’intervento. 

Tali documenti si riveleranno fondamentali anche per inviare l’apposita comunicazione all’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. 

Comunicazione ENEA per Ecobonus: è obbligatoria?

Chi intende beneficiare dell’Ecobonus deve tenere presente che è fondamentale inviare la comunicazione all’ENEA

Tale comunicazione, infatti, è prevista sempre se si effettuano miglioramenti di efficienza e risparmio energetico sugli edifici. Questo, per consentire a ENEA di monitorare e controllare gli interventi effettuati e comunicare all’Agenzia lo stato di avanzamento dei lavori.

⚠️ Attenzione, perché la mancata comunicazione può determinare la perdita dell’Ecobonus. 

La comunicazione va effettuata esclusivamente per via telematica, utilizzando il portale apposito che è stato riaperto a partire da gennaio 2024. Ricorda che hai tempo 90 giorni dalla fine dei lavori per inviare la comunicazione all’ENEA. 

Per inviare la pratica dovrai effettuare alcuni passaggi

  1. Accedere alla piattaforma tramite SPID o email e password;
  2. Scegliere se accedere come Persona fisica o Persona giuridica;
  3. Fornire alcune informazioni relative al beneficiario (dati anagrafici) e all’immobile oggetto dell’intervento;
  4. Compilare la scheda descrittiva degli interventi. 

Una volta compilato il modello e inviata la comunicazione, ti verrà inviata una ricevuta di avvenuto invio. È importante conservarla in modo appropriato.

Come ottenere l’Ecobonus al 50% e 65%: novità nel 2024

In passato esistevano 3 modi per ottenere l’Ecobonus: si poteva ottenere la detrazione tramite dichiarazione dei redditi, ma anche tramite sconto in fattura e cessione del credito

Attenzione, però, perché queste ultime opzioni non possono essere più sfruttate a partire dal 17 febbraio 2023. 

Cessione del credito e sconto in fattura sono opportunità aperte solo a chi ha presentato la richiesta per l’esecuzione dei lavori entro il 16 febbraio 2023. 

Ciò significa che oggi c’è solo un modo per usufruire dell’Ecobonus, cioè beneficiare della detrazione IRPEF in dichiarazione dei redditi:

  • Modello 730 per i lavoratori dipendenti;
  • Modello Redditi persone fisiche per i lavoratori autonomi.

Facciamo riferimento alla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello in cui sono stati effettuati i lavori, con le spese che vengono restituite in 10 anni.

Quando scade l’Ecobonus 

Come abbiamo visto, l’Ecobonus è stato prorogato dalla Legge di Bilancio. Ciò significa che anche quest’anno c’è la possibilità di beneficiarne.

Nel 2024, però, è segnata la scadenza della maggior parte dei bonus edilizi. In particolare, il 31 dicembre 2024 terminano l’Ecobonus e il bonus ristrutturazioni. Il Superbonus, invece, scenderà al 65% nel 2025 – oggi l’aliquota è pari al 70%.

Federica Antignano

Federica Antignano

Web writer e copywriter con esperienza nella redazione di contenuti in ambito energia e finanza per importanti testate online, Federica affianca il team Switcho come collaboratrice esterna nella creazione di articoli per il blog aziendale. La sua dedizione va oltre il semplice lavoro, è un impegno sincero nel fornire informazioni utili e contenuti di valore ai lettori.
Aggiornato il 4 Marzo 2024
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