Se ti stai preparando a effettuare lavori di manutenzione straordinaria o ristrutturazioni, dovrai richiedere la SCIA al Comune. In breve:
- La SCIA è un documento che va presentato al Comune prima di iniziare lavori di una certa entità sull’immobile;
- La SCIA non va confusa con la CILA, altro permesso per i lavori edilizi che riguarda diversi interventi sugli immobili;
- La Segnalazione di avvio di attività va inviata al Comune per via telematica.
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Indice
- Cos’è la SCIA edilizia
- Differenza tra SCIA e CILA
- SCIA unica o SCIA condizionata? Ecco quando serve l’una e l’altra
- Per quali lavori va presentata la SCIA
- Chi deve compilare la SCIA e come presentarla
- Come compilare il modello e i documenti per la SCIA
- Quando si possono cominciare i lavori e data di fine per la SCIA
- Costi SCIA: quanto costa e i fattori che incidono
- Cosa succede se non si presenta la SCIA: SCIA tardiva e SCIA in sanatoria
Cos’è la SCIA edilizia
Se hai intenzione di effettuare lavori di manutenzione straordinaria in casa, sappi che ci sono alcuni documenti che vanno presentati per non incorrere in sanzioni.
Uno di questi è la SCIA, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, un titolo edilizio che consente di avviare i lavori di manutenzione o ristrutturazione su un immobile di tua proprietà.
Prima di cominciare i lavori, dunque, dovrai inviare questo fondamentale documento al tuo Comune. A tutti gli effetti, la SCIA va a sostituire la DIA (Denuncia di Inizio Attività) non senza degli effettivi vantaggi che permettono di velocizzare l’inizio dei lavori.
Differenza tra SCIA e CILA
I documenti edilizi sono diversi e spesso generano un po’ di confusione. È proprio per questo motivo che molte persone tendono a confondere SCIA e CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata).
È bene chiarire, però, che si tratta di due titoli edilizi diversi che devono essere presentati in relazione a diversi tipi di lavori di ristrutturazione.
In particolare:
- La SCIA va presentata quando si stanno per effettuare interventi che modificano la struttura e la sagoma dell’edificio;
- La CILA, invece, va presentata quando vengono fatti lavori all’interno dell’immobile che non modificano alcun componente strutturale dello stesso.
La CILA potrebbe essere richiesta anche per lavori che hanno a che fare con il Superbonus e l’Ecobonus.
❗ Tieni in considerazione che esiste anche il Permesso di Costruire, a sua volta diverso sia dalla SCIA che dalla CILA. Quest’ultimo, infatti, serve in occasione di nuove costruzioni.
SCIA unica o SCIA condizionata? Ecco quando serve l’una e l’altra
Oltre alle differenze con altri tipi di comunicazione prima dell’avvio di lavori edilizi, bisogna tenere in considerazione anche le diverse tipologie di SCIA.
Potrai, infatti, compilare:
- SCIA unica: questo documento semplifica la procedura per avviare un’attività soggetta a SCIA. Infatti, quando un’attività richiede più di una SCIA o coinvolge diverse autorità di controllo (come le ASL per l’igiene alimentare o i Vigili del Fuoco per la prevenzione degli incendi), puoi presentare una sola SCIA denominata SCIA Unica all’ente di competenza;
- SCIA condizionata: se invece per avviare l’attività soggetta a SCIA sono necessari atti di consenso da parte di altre amministrazioni, puoi compilare la SCIA condizionata. In questo caso, l’inizio dell’attività è subordinato al rilascio delle autorizzazioni necessarie, il quale viene comunicato dall’ufficio competente (lo sportello unico) all’interessato.
Per quali lavori va presentata la SCIA
Come già anticipato, dovrai richiedere la SCIA solo se hai bisogno di effettuare specifici interventi sull’immobile. Ma di quali lavori si parla?
La SCIA va compilata per i seguenti interventi di manutenzione e ristrutturazione:
- Manutenzione straordinaria di parti strutturali dell’immobile (per esempio, pilastri, muri portanti, solai ecc.);
- Interventi di restauro e risanamento conservativo sulle parti strutturali dell’immobile;
- Interventi di ristrutturazione edilizia;
- Lavori che non vanno a modificare in alcun modo la volumetria, la destinazione d’uso o la categoria edilizia dell’immobile.
Chi deve compilare la SCIA e come presentarla
A dover compilare e presentare la SCIA è il proprietario dell’immobile. Per cui potrai presentarla tu stesso se hai intenzione di effettuare lavori e interventi di restauro e manutenzione sull’immobile in tuo possesso.
La compilazione della SCIA, comunque, viene spesso affidata a un professionista abilitato.
Al documento vanno, infatti, allegati il progetto redatto dal tecnico abilitato – architetto, geometra, ingegnere ecc. –, l’asseverazione dei tecnici abilitati e la dichiarazione di conformità.La SCIA va presentata al Comune. Oggi, la maggior parte dei Comuni richiede di inviare la SCIA in via telematica presso lo Sportello Unico per l’Edilizia del Comune di appartenenza, allegando tutti i documenti richiesti.
Come compilare il modello e i documenti per la SCIA
Il modello della SCIA è composto essenzialmente da 3 sezioni:
- Prima sezione dedicata ai dati e alla dichiarazione del titolare dell’immobile;
- Seconda sezione riservata alla relazione del tecnico abilitato;
- Terza sezione in cui c’è un riepilogo di tutti i documenti e allegati necessari.
Oltre alla compilazione del modello, è necessario anche completare la pratica con ulteriore documentazione che, generalmente, include elaborati grafici, la ricevuta del pagamento dei diritti di segreteria, documenti del dichiarante e di tutte le altre persone coinvolte nella pratica, per esempio il tecnico, il progettista ecc.
Quando si possono cominciare i lavori e data di fine per la SCIA
Come accennato inizialmente, la SCIA è il documento che ha preso il posto della DIA con l’obiettivo di velocizzare e semplificare l’avvio di attività edilizie.
In effetti, grazie alla SCIA non dovrai aspettare per cominciare i lavori. Puoi inviare la documentazione al Comune e, contestualmente, iniziare gli interventi.
⚠️ Attenzione, però, perché il Comune, entro 30 giorni, effettuerà i controlli per verificare la fattibilità dei lavori.
Trascorso questo tempo, se dovessero insorgere problemi, il Comune potrebbe riscontrare delle mancanze o problemi più gravi. Ciò potrebbe significare:
- La richiesta di integrazione della documentazione presentata, qualora dalle verifiche dovesse emergere che mancano dei documenti fondamentali;
- I lavori potrebbero essere interrotti se le mancanze sono gravi.
In linea generale, il consiglio è aspettare comunque i 30 giorni per ottenere il lascia passare del Comune. Tieni conto, però, che anche trascorsi i 30 giorni potresti non ottenere risposta. In questi casi, puoi cominciare tranquillamente a effettuare i lavori.
Per quanto riguarda la scadenza della SCIA, va detto che se i lavori non vengono conclusi entro 3 anni, dovrai presentare una nuova SCIA al Comune.
Costi SCIA: quanto costa e i fattori che incidono
Inviare questo documento è fondamentale, ma ha il suo prezzo.
Individuare un costo unico per l’invio della SCIA non è possibile. Questo perché diversi sono i fattori che incidono sul costo della SCIA, tra i quali spiccano quelli relativi ai diritti di segreteria del Comune e alla parcella del tecnico che la redige.
In linea generale, possiamo dire che il costo può variare dai 200 euro ai 1.000 euro.
Cosa succede se non si presenta la SCIA: SCIA tardiva e SCIA in sanatoria
Non presentare la SCIA prima dell’inizio dei lavori può comportare sanzioni pecuniarie anche molto salate. Possiamo dire, comunque, che c’è la possibilità di inviare due tipi di documenti diversi:
- SCIA tardiva: questa può essere presentata quando i lavori sono già in corso, ma non hai inviato la SCIA al Comune. Con l’invio della SCIA tardiva dovrai pagare anche una sanzione che, in questo caso, ammonta a 516 euro;
- SCIA in sanatoria: può capitare persino che tu abbia già concluso i lavori, ma non abbia inviato la SCIA. In questo caso, puoi inviare la SCIA in sanatoria, se gli interventi sono conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente. In questo caso, la sanzione può variare dai 516 euro a più di 5.000 euro.
Il consiglio è di inviare la SCIA nei tempi giusti per non incorrere in sanzioni. Ricorda che, trascorsi 3 anni, se i lavori non sono ancora conclusi, dovrai presentare nuovamente questo titolo edilizio.