Cambiare fornitore di luce e gas per passare a tariffe più convenienti è una tendenza sempre più frequente. La domanda, quindi, sorge spontanea: devo pagare delle penali per cambiare il gestore dell’energia elettrica e del gas naturale? In sintesi, la risposta è no! Ma prima di continuare l’analisi, dobbiamo fare una precisazione:
🚨 Anche se di solito vengono usati in qualità di sinonimi, è fondamentale tenere a mente che il fornitore e il gestore di energia elettrica hanno due ruoli diversi. Il fornitore è colui che vende l’energia al cliente finale, e può essere scelto liberamente. Il gestore, invece, si occupa del trasporto dell’energia su lunghe tratte, e non può essere cambiato. Infine, il distributore si occupa del corretto funzionamento degli impianti.
Se sei alla ricerca di un nuovo fornitore (non gestore 😉 ), ma temi possibili penali da pagare, di seguito troverai tutti i chiarimenti di cui hai bisogno. Prima di iniziare, se vuoi approfondire l’argomento su come cambiare fornitore energia elettrica e penali relative, ecco cosa è indispensabile che tu sappia:
Il cambio di fornitore nel mercato libero è gratis, inoltre non ci sono penali quando lasci il tuo fornitore perché non c’è alcun vincolo contrattuale.
In più:
- Nella fase di cambio non è prevista alcuna interruzione di erogazione di energia elettrica o gas;
- Non è necessario sostituire il contatore;
- Ciò che puoi decidere di cambiare è il fornitore, ma il gestore e il distributore rimangono i medesimi.
Piccolo reminder: ricordati che se vuoi cambiare fornitore gas e luce, con noi di Switcho puoi confrontare le migliori tariffe e attivare quella più adatta alle tue esigenze in pochi clic 😉
Indice
- Cambiare gestore energia elettrica e penali: cosa prevede la legge?
- Come funziona il cambio di fornitore di energia elettrica?
- Quando sono previste penali per il cambio di fornitore?
- Diritto di ripensamento: cos’è e come si esercita
- I costi di gestione per la disattivazione delle utenze
Cambiare gestore energia elettrica e penali: cosa prevede la legge?
Il cambio del fornitore di luce e gas è una pratica piuttosto consueta. Tuttavia, viste la relativa novità della liberalizzazione del mercato e la complessità delle offerte e della burocrazia, c’è ancora molta disinformazione. Vediamo insieme quali sono le regole principali di questo mercato, come difendersi da possibili politiche commerciali scorrette, e come cambiare in sicurezza il fornitore di luce e gas.
Il mercato energetico è disciplinato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Esiste una delibera che chiarisce inequivocabilmente il modo in cui sono disciplinate le penali cambio fornitore energia elettrica:
“la legge n.248/06 ha convertito, con modificazioni, il decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, il cui articolo 10, comma 2, prevede che “In ogni caso, nei contratti di durata, il cliente ha sempre la facoltà di recedere dal contratto senza penalità e senza spese di chiusura”.
Dal momento che esiste questa delibera, è chiaro che tu possa cambiare gestore energia elettrica senza penali!
Come funziona il cambio di fornitore di energia elettrica?
Cambiare il fornitore luce, così come cambiare il fornitore gas, è molto più facile di quanto pensi. Puoi avviare la procedura di passaggio in vari modi:
- attraverso una telefonata al nuovo fornitore;
- allo sportello del fornitore scelto;
- online.
Trovare la soluzione ideale per le tue forniture può essere complicato, dato il numero di player e di offerte, però possiamo darti qualche linea guida per orientarti meglio:
- Le offerte online sono tendenzialmente le più convenienti;
- Per confrontare le tariffe è importante conoscere il costo della materia prima (energia elettrica e gas naturale);
- Leggi attentamente il contratto, per eventuali clausole non esplicitate.
Dopo aver sottoscritto il nuovo contratto, non ti resta che attendere. Il cambio fornitore avviene in automatico: sarà il nuovo fornitore a comunicare al tuo vecchio fornitore precedente la recessione del contratto.
Per cambiare fornitore devi presentare:
- documento d’identità;
- codice IBAN (se scegli l’opzione di domiciliazione bancaria);
- indirizzo e-mail valido;
- codice POD per la luce;
- codice PDR per il gas.
➡️ Ti stai chiedendo entro quali tempistiche avviene il cambio di fornitore di energia elettrica e gas? I tempi di attesa sono stabiliti dalla legge e non possono essere estesi. Entro i 30-60 giorni successivi alla ricezione del plico contrattuale, ci sarà l’attivazione vera e propria della nuova utenza, con contestuale chiusura del precedente contratto.

➡️ Esiste un documento ufficiale che attesti il passaggio al nuovo fornitore? Certo che sì. Nell’ultima bolletta che riceverai dal vecchio fornitore, detta anche “bolletta di chiusura”, troverai una comunicazione di disdetta. Successivamente, inizierai a ricevere solo le bollette del nuovo fornitore.
Quando sono previste penali per il cambio di fornitore?
Come già anticipato, il mercato energetico è disciplinato dalla legge e se scegli di cambiare fornitore di energia elettrica non devi pagare penali. Ciò significa che hai la libertà di attivare un contratto più vantaggioso senza costi aggiuntivi.
Avere dubbi in merito a penali e costi extra è normale. Si fa presto a fare confusione, ad esempio, con il mercato della telefonia. Qui, gli operatori possono in effetti applicare dei costi in caso di recesso anticipato del contratto, se questo presenta un vincolo temporale.
Diritto di ripensamento: cos’è e come si esercita
Il diritto di ripensamento (Decreto legislativo, 21/02/2014, n° 21) esiste per tutelare i consumatori: è previsto un periodo di 14 giorni a partire dalla ricezione della lettera di accettazione, per recedere dal contratto, senza la necessità di fornire motivazioni.
Dobbiamo sottolineare, però, che il diritto di ripensamento è previsto solo se il contratto è stato richiesto:
- Via web;
- Telefonicamente;
- Presso stand e info-point in centri commerciali.
Non è esercitabile, invece, se la stipula è avvenuta presso gli uffici del fornitore.
I costi di gestione per la disattivazione delle utenze
Uno dei motivi per cui si potrebbe rivelare necessario disattivare le utenze domestiche potrebbe essere un imminente trasloco. Se stai lasciando casa e non sai chi sarà l’inquilino che prenderà il tuo posto, ti conveniente disattivare le forniture.
La disattivazione delle utenze è da trasmettere in forma scritta al fornitore, secondo le modalità che vengono indicate sul sito internet del tuo fornitore. Generalmente, il preavviso del recesso non è superiore ad un mese.
Per quanto riguarda il costo di questa procedura, molto dipende da quanto stabilito all’interno del contratto, sia per la fornitura di energia elettrica che per quella di gas naturale. In ogni caso, per la disattivazione di quest’ultima, il distributore addebiterà al fornitore una somma pari a 30€ per le utenze fino alla classe G6 (contatori normalmente installati nelle abitazioni).
Infine, ti ricordiamo che la disattivazione dell’utenza luce e gas non è da tenere in considerazione in caso di cambio del fornitore dell’energia elettrica poiché quest’ultimo avviene in modo diretto, senza interruzione della fornitura.
Fonti
Disciplina del recesso dei contratti di fornitura di energia elettrica e di gas naturale | ARERA
https://www.arera.it/it/docs/07/144-07.htm
La fornitura – Disattivazione | ARERA
https://www.arera.it/atlante/it/gas/capitolo_4/elenco_domande_paragrafo_3.htm
Diritto di recesso (FAQ) | Ministero dello Sviluppo Economico
Decreto Legislativo 21 febbraio 2014, n.21 | Gazzette Ufficiale
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/03/11/14G00033/sg