Quando si parla di bonus infissi 2025 si fa riferimento ad alcune detrazioni fiscali che permettono di recuperare parte della spesa sostenuta per la sostituzione di infissi e serramenti. Parliamo di:
- Ecobonus, la detrazione del 50% per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici;
- Bonus ristrutturazione, la detrazione del 50% che include la sostituzione di infissi nell’ambito di lavori di manutenzione straordinaria o ristrutturazione edilizia;
- Bonus sicurezza, rivolto all’installazione di sistemi di sicurezza e che non richiede ristrutturazione.
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Indice
- Cos’è il bonus infissi e come funziona
- Chi può richiedere le detrazioni per gli infissi
- Bonus finestre e serramenti: le detrazioni disponibili nel 2025
- Bonus per sostituzione infissi: requisiti tecnici e documentazione
- Come richiedere i bonus infissi nel 2025
Cos’è il bonus infissi e come funziona
Quando oggi si parla di bonus infissi, è importante chiarire subito un punto: non esiste un vero e proprio bonus specifico dedicato esclusivamente a finestre, serramenti e infissi.
Quello che spesso viene chiamato bonus infissi è in realtà un modo generico per indicare alcune misure fiscali più ampie, che ti permettono comunque di recuperare parte della spesa sostenuta per la sostituzione degli infissi, ma nell’ambito di interventi più strutturati.
La Legge di Bilancio ha confermato anche per il 2025 tre principali agevolazioni che possono essere utilizzate per questo tipo di lavori. Si tratta di incentivi pensati per migliorare l’efficienza energetica, la sicurezza e il comfort degli immobili. In particolare, quando si parla di bonus infissi, ci si riferisce a:
- Ecobonus, per migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio;
- Bonus ristrutturazione, legato a lavori di manutenzione e recupero edilizio;
- Bonus sicurezza, per aumentare la protezione della casa con infissi antieffrazione.
Sfruttando queste misure, puoi ridurre in modo significativo i costi per cambiare i tuoi vecchi infissi.
Chi può richiedere le detrazioni per gli infissi
Le agevolazioni per la sostituzione degli infissi possono essere richieste da tutti i contribuenti soggetti all’IRPEF che sostengono le spese per i lavori, a condizione che abbiano un titolo idoneo sull’immobile.
In pratica, può accedere ai bonus:
- Il proprietario;
- Il nudo proprietario;
- L’usufruttuario;
- Il comodatario;
- L’inquilino;
- Un familiare convivente del proprietario, purché sostenga le spese e le fatture siano intestate a lui.
Le agevolazioni sono ammesse per immobili residenziali, regolarmente accatastati e in regola con i pagamenti di IMU e tributi locali.
💡 In caso di interventi condominiali sugli infissi delle parti comuni (ad esempio i vani scala o ingressi), le spese possono essere ripartite tra i condomini e detratte in base alla quota millesimale.
Bonus finestre e serramenti: le detrazioni disponibili nel 2025
Ogni detrazione per gli infissi ha regole e condizioni precise. Non tutti i bonus si applicano allo stesso modo e ciascuno ha requisiti diversi per essere utilizzato.
Analizziamo, dunque, le tre principali misure attuali, spiegando come funzionano, quali interventi ammettono e quali cambiamenti sono previsti nei prossimi anni.
➡️ Bonus ristrutturazione
Il bonus ristrutturazione consente di detrarre il 50% della spesa sostenuta per la sostituzione degli infissi, ma solo se questi lavori rientrano in interventi di manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione edilizia o risanamento conservativo.
La detrazione si applica anche su immobili residenziali non abitativi (ad esempio seconde case), ma con percentuali inferiori: 36% nel 2025, che scenderanno progressivamente al 30% nel 2027. Il tetto massimo di spesa è 96.000 euro per unità immobiliare, suddiviso in 10 rate annuali di pari importo.
Gli interventi agevolabili includono la sostituzione di finestre, porte-finestre, infissi esterni e serramenti, purché si tratti di una sostituzione con nuovi elementi che migliorino le prestazioni (non una semplice riparazione).
Non è richiesta la presentazione dell’APE (Attestato di Prestazione Energetica), ma è obbligatorio effettuare il pagamento con bonifico parlante e conservare fatture e ricevute.
➡️ Ecobonus
L’Ecobonus è la misura più indicata se vuoi sostituire i tuoi infissi senza dover eseguire interventi di ristrutturazione.
È pensato per migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti e consente una detrazione del 50% per la prima casa (36% per seconde case), su una spesa massima di 60.000 euro. Dal 2026, la detrazione scenderà al 36% e poi al 30%.
Per ottenere l’Ecobonus, è necessario che i nuovi infissi garantiscano un miglioramento in termini di trasmittanza termica rispetto a quelli precedenti. I valori devono rientrare nei limiti previsti dal DM 26 gennaio 2010, variabili in base alla zona climatica. È obbligatorio presentare:
- L’asseverazione del tecnico o la scheda del produttore con i valori certificati;
- La comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori;
- Il pagamento tramite bonifico parlante.
Rientrano nel bonus finestre, porte esterne, portoncini, persiane, scuri, avvolgibili, cassonetti isolati e anche le tende da sole, se installate con le finestre.
➡️ Bonus sicurezza
Quando si parla di bonus sicurezza si fa riferimento a una detrazione del 50% pensata per migliorare la protezione dell’abitazione che può essere utilizzata senza bisogno di eseguire una ristrutturazione.
Tra gli interventi che danno accesso al bonus c’è l’installazione di:
- Infissi antieffrazione;
- Porte blindate;
- Grate metalliche;
- Sistemi d’allarme e videosorveglianza.
È valido anche per seconde case, con una detrazione al 36%.
Non è necessario dimostrare un miglioramento energetico o presentare l’APE. Bisogna, però:
- Conservare la documentazione tecnica e fiscale;
- Effettuare il pagamento con bonifico parlante;
- Assicurarsi che l’intervento sia classificato come finalizzato a prevenire atti illeciti da parte di terzi (come furti o aggressioni).
Non tutti gli infissi sono ammessi: solo quelli con caratteristiche specifiche antieffrazione o antintrusione. Non è ammessa la sola sostituzione “estetica” o per usura.
Bonus per sostituzione infissi: requisiti tecnici e documentazione
Per poter beneficiare dei bonus legati alla sostituzione degli infissi, è fondamentale rispettare una serie di requisiti tecnici e adempiere a specifici obblighi documentali.
In particolare, per l’Ecobonus, è richiesto l’invio all’ENEA della cosiddetta scheda descrittiva dell’intervento, da trasmettere entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Questo documento contiene informazioni tecniche come la trasmittanza termica dei nuovi infissi che deve essere conforme ai limiti stabiliti per la zona climatica di riferimento.
Inoltre, bisogna conservare la documentazione tecnica (ad esempio, le certificazioni del produttore), le fatture e il bonifico parlante usato per i pagamenti. Senza questa documentazione e senza l’invio all’ENEA, la detrazione fiscale decade.
Anche per gli altri bonus, come il Bonus ristrutturazione o il Bonus sicurezza, è necessario seguire modalità di pagamento precise e mantenere tutte le prove delle spese sostenute.
Come richiedere i bonus infissi nel 2025
Richiedere i bonus per la sostituzione degli infissi richiede attenzione sia alla tipologia di intervento che alla documentazione da presentare.
Innanzitutto, bisogna individuare quale agevolazione è compatibile con il tipo di lavoro:
- Il bonus ristrutturazione per interventi edilizi;
- L’Ecobonus per il miglioramento dell’efficienza energetica;
- Il bonus sicurezza per la protezione dell’abitazione.
In ogni caso, il pagamento deve avvenire tramite bonifico parlante che indichi chiaramente la causale prevista dalla legge, il codice fiscale del beneficiario e la partita IVA dell’impresa esecutrice.
È poi necessario conservare con cura tutte le fatture, ricevute di pagamento e schede tecniche degli infissi installati.
La detrazione non avviene subito, ma viene recuperata sotto forma di sconto fiscale in sede di dichiarazione dei redditi. Questo significa che, una volta effettuata la spesa e rispettate tutte le condizioni, potrai recuperare l’importo spettante in 10 rate annuali di pari importo, da indicare nel modello 730 o nel modello Redditi Persone Fisiche.
Non si tratta quindi di un rimborso diretto, ma di uno sconto fiscale che riduce l’IRPEF da pagare ogni anno. È consigliabile, soprattutto per importi elevati, rivolgersi a un consulente fiscale o CAF per compilare correttamente la documentazione.