Hai mai sentito parlare della prova di tenuta dell’impianto a gas? È un controllo fondamentale per assicurarti che il tuo impianto funzioni in sicurezza e senza perdite. Cosa sapere, in breve:
| A cosa serve | A verificare che non ci siano fughe di gas e che l’impianto sia perfettamente sigillato. |
| Chi la effettua | Un tecnico qualificato, abilitato secondo la normativa vigente. |
| Quando va effettuata | In fase di collaudo, dopo modifiche all’impianto o periodicamente per garantire la sicurezza nel tempo. |
Indice
- Cos’è la prova di tenuta di un impianto a gas
- Quando è obbligatoria
- Chi la effettua e come
- Attivazione e riattivazione del contatore
Cos’è la prova di tenuta di un impianto a gas
La prova di tenuta è un controllo tecnico che serve a verificare la sicurezza e l’efficienza dell’impianto a gas interno, per evitare qualsiasi tipo di incidente o problema legato a fughe o malfunzionamenti.
La norma di riferimento è la UNI 11137, che definisce nel dettaglio come deve essere eseguita la prova e i requisiti minimi degli strumenti di misura impiegati.
Quando è obbligatoria la prova di tenuta dell’impianto a gas
Il controllo è obbligatorio nei seguenti casi:
- Installazione di un nuovo impianto e quindi in occasione della prima attivazione della fornitura di gas;
- Interventi di manutenzione, rifacimento o riparazione su impianti a gas già esistenti;
- Riattivazione di impianti domestici che risultano inattivi da oltre 12 mesi;
- Riattivazione della fornitura dopo una sospensione per morosità o per lavori effettuati sulla rete del distributore;
- Presenza persistente di odore di gas.
📄 Tieni presente che, al termine della prova, il tecnico compila e ti consegna il modulo della prova di tenuta del gas A/12, come attestazione ufficiale dell’esito e della corretta esecuzione della verifica.
Come e chi effettua la prova di tenuta dell’impianto
La prova di tenuta dell’impianto a gas è un controllo tecnico che non può essere eseguito in autonomia. Deve, infatti, sempre essere effettuato da un tecnico abilitato, dotato della strumentazione e delle competenze necessarie. Ma come si svolge questa verifica?
Dopo aver chiuso l’alimentazione del gas, il tecnico immette all’interno dell’impianto aria o un gas inerte, fino a raggiungere una pressione compresa tra 100 e 150 mbar. Dopo circa 15 minuti, tempo utile affinché la pressione si stabilizzi, effettua una prima lettura mediante un apposito strumento, solitamente un manometro digitale. Trascorso un altro quarto d’ora, viene eseguita una seconda lettura per verificare se la pressione è rimasta costante o se si sono registrate perdite.
Nel primo caso, la verifica si conclude con esito positivo. Nel secondo, le perdite dovranno essere individuate e riparate e poi si dovrà effettuare una seconda prova di tenuta dell’impianto.
A seconda dei valori rilevati, infatti, l’impianto può essere considerato:
- Idoneo al funzionamento: la dispersione è inferiore o uguale a 1 dm³/h per gas naturale o 0,4 dm³/h per GPL. L’impianto è perfettamente a tenuta;
- Idoneo al funzionamento temporaneo: la perdita è compresa tra 1 e 5 dm³/h per gas naturale oppure tra 0,4 e 2 dm³/h per GPL. L’impianto può restare in esercizio, ma deve essere ripristinato entro 30 giorni e successivamente sottoposto a una nuova prova di tenuta;
- Non idoneo: se le perdite superano 5 dm³/h per gas naturale o 2 dm³/h per GPL, l’impianto deve essere immediatamente messo fuori servizio fino alla completa riparazione.
Prova di tenuta con attivazione e riattivazione del contatore
Come già accennato, la prova di tenuta è strettamente collegata anche alla prima attivazione o riattivazione del contatore del gas. Quando viene installato un nuovo impianto, infatti, il distributore non può procedere all’attivazione della fornitura se non riceve la documentazione che attesta l’esito positivo della prova di tenuta, compilata dal tecnico abilitato.
Allo stesso modo, in caso di riattivazione dopo un periodo di inattività o dopo una sospensione della fornitura, è necessario dimostrare che l’impianto sia ancora sicuro e perfettamente a tenuta.
Solo dopo la consegna del modulo A/12 e la verifica da parte del distributore, il contatore viene riaperto e il gas può tornare a circolare. Si tratta di un passaggio fondamentale per garantire che ogni riavvio dell’impianto avvenga in totale sicurezza.
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