Ti è mai capitato di dover controllare i dati di un terreno o di una casa, magari prima di un acquisto o per una pratica legata alla proprietà? In questi casi potresti imbatterti nel termine particella catastale.
In questo articolo vedremo nei dettagli che cos’è, a quale scopo è utilizzata, dove è possibile trovarla e altre informazioni utili su questo dato, anche noto come mappale.
Indice
- Cos’è la particella catastale e a cosa serve
- Dove trovare la particella catastale
- Particella fondiaria o particella edificabile: le differenze
- Come si compone la particella catastale e quante cifre ha
- Mappale e particella sono la stessa cosa?
Cos’è la particella catastale e a cosa serve
La particella catastale, o mappale, è una porzione di terreno o di fabbricato individuata su una mappa catastale. È indicata con un numero identificativo che distingue in modo univoco quel bene da tutti gli altri presenti nello stesso foglio catastale.
La particella fa parte dei dati catastali, cioè tutte quelle informazioni ufficiali che servono a identificare in modo preciso un bene immobile, sia esso un terreno o un edificio. Questi dati vengono registrati nel Catasto, un archivio pubblico gestito dall’Agenzia delle Entrate, che raccoglie le informazioni tecniche, geografiche e giuridiche dei beni immobili presenti sul territorio italiano. Tra i principali dati catastali troviamo il foglio, la particella e, nel caso dei fabbricati, il subalterno.
Conoscere il numero di particella catastale può essere importante in diversi contesti:
- Per ottenere informazioni dettagliate sul terreno o sull’immobile (o il suo proprietario);
- Per semplificare la divisione di terreni o fabbricati in caso di successione o passaggi di proprietà;
- Durante la compravendita di immobili, per verificare che i dati catastali coincidano con quelli riportati nei documenti ufficiali;
- Per gestire pratiche edilizie o urbanistiche, come ristrutturazioni e ampliamenti.
Dove trovare la particella catastale
Le informazioni relative ai dati catastali sono oggi facilmente accessibili e questo rende semplice anche risalire al numero di particella catastale di un terreno o di un immobile. Esistono infatti diversi modi per ottenere queste informazioni, sia online sia recandosi presso gli uffici competenti.
Il metodo più immediato e affidabile è richiedere una visura catastale, che puoi ottenere in due modi:
- Recandoti direttamente presso gli uffici del Catasto;
- Accedendo al sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, dove il servizio è disponibile anche online.
💡 Tieni presente che la visura per immobile riporta i dati catastali e le informazioni specifiche di un singolo bene (terreno o fabbricato), mentre la visura per soggetto elenca tutti gli immobili intestati a una determinata persona fisica o giuridica.
All’interno della visura catastale troverai tutti i principali estremi catastali, tra cui:
- Il foglio, che individua la porzione di territorio comunale in cui si trova l’immobile o il terreno;
- La particella che, come abbiamo visto, rappresenta il singolo lotto o bene identificato su quel foglio;
- Il subalterno, presente solo per i fabbricati, e che distingue le singole unità immobiliari (per esempio gli appartamenti di uno stesso edificio).
Oltre alla visura, è possibile risalire al numero di particella anche attraverso altri documenti ufficiali, come il contratto di compravendita, che riporta sempre gli estremi catastali del bene, oppure consultando planimetrie catastali o mappe catastali.
In molti Comuni queste ultime possono essere visionate liberamente, consentendo di individuare con precisione la particella e la sua posizione sul territorio.
Particella fondiaria o particella edificabile: le differenze
Oltre al numero, può essere utile conoscere anche il tipo di particella catastale. In base alla loro natura e destinazione d’uso, infatti, si distinguono principalmente due categorie:
- Particella fondiaria: identifica un terreno non edificato, destinato ad attività agricole o naturali. Può comprendere campi, boschi, pascoli o aree rurali e riporta le informazioni utili per determinarne l’estensione, la posizione e la redditività agricola;
- Particella edificabile: si riferisce invece a un’area su cui è possibile costruire o dove già esistono edifici. In questo caso, le informazioni catastali aiutano a stabilire i confini dell’immobile e la sua corretta collocazione nel territorio urbano.
Come si compone la particella catastale e quante cifre ha
La particella catastale è composta da un numero identificativo che permette di distinguere in modo univoco ogni terreno o fabbricato all’interno di un determinato comune. Non esiste, però, un numero fisso di cifre che la compone. La lunghezza del numero di particella può variare da pochi a diversi numeri interi a seconda di alcuni fattori, come:
- La grandezza del comune: nei comuni di piccole dimensioni, dove il numero di particelle è limitato, i codici sono generalmente brevi (ad esempio, composti da due o tre cifre). Nei comuni più estesi, invece, il territorio è suddiviso in molte più particelle, per cui il numero cresce;
- Il numero di fabbricati o terreni registrati: più immobili e terreni sono censiti nel Catasto comunale, maggiore sarà il numero di particelle necessarie per identificarli tutti e, di conseguenza, più lungo potrà essere il codice numerico.
Il conteggio delle particelle è sempre progressivo, iniziando dal numero 1 e proseguendo via via con l’inserimento di nuove unità. In linea generale, le particelle sono costituite solo da numeri, ma in alcuni casi particolari possono comparire anche lettere. Questo accade, ad esempio, quando una particella originaria viene frazionata in più parti, generando nuove particelle “derivate”. Le lettere servono quindi a distinguere le nuove suddivisioni da quella originaria, mantenendo comunque un chiaro collegamento tra loro.
Mappale e particella sono la stessa cosa?
Nel linguaggio catastale italiano, i termini particella e mappale vengono spesso usati come sinonimi e in effetti indicano la stessa cosa.
Il termine particella è quello ufficiale utilizzato nei documenti del Catasto, mentre “mappale” deriva dal fatto che ogni particella è rappresentata graficamente su una mappa. In pratica, quindi, se ti capita di leggere “numero di particella” o “numero di mappale”, si tratta dello stesso codice identificativo.
Fonti
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/schede/fabbricatiterreni/visura-catastale/come-leggere-la-visura