Separare il patrimonio dell’erede da quello del defunto è possibile grazie all’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario. Cos’è:
L’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario significa accettare l’eredità, ma evitare che i debiti ereditari ricadano direttamente sull’erede.
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Indice
- Cos’è l’accettazione con beneficio di inventario e come funziona
- Quando è obbligatoria l’accettazione con beneficio di inventario
- Come accettare l’eredità con beneficio di inventario
- Le conseguenze dell’accettazione con beneficio di inventario
- La compilazione dell’inventario
- Quando si perde il diritto al beneficio d’inventario
Cos’è l’accettazione con beneficio di inventario e come funziona
Accettare o rinunciare all’eredità è una scelta importante, perché insieme a immobili, denaro e oggetti di valore, si possono ereditare anche debiti e obbligazioni del defunto.
Proprio per evitare che eventuali passività ricadano sul proprio patrimonio personale, la legge prevede una tutela specifica: l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario.
Si tratta di una modalità di accettazione che consente all’erede di separare il proprio patrimonio da quello del defunto e che permette di rispondere dei debiti ereditari solo nei limiti del valore dei beni ricevuti.
Insomma, l’erede non rischia di dover pagare con i propri soldi i debiti lasciati dal defunto, ma potrà saldarli utilizzando esclusivamente quanto contenuto nell’eredità stessa.
L’accettazione con beneficio di inventario rappresenta quindi un equilibrio tra il diritto di subentrare nei beni del defunto e la necessità di proteggere la propria situazione economica. È una scelta particolarmente utile quando non si conosce ancora con certezza l’entità del patrimonio ereditario, oppure si teme che possa comprendere più debiti che beni.
Quando è obbligatoria l’accettazione con beneficio di inventario
In alcuni casi, l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario non è una scelta, ma un obbligo previsto dalla legge per proteggere chi ha una capacità giuridica limitata o chi agisce per conto di un ente. Il Codice Civile stabilisce infatti che devono accettare con beneficio di inventario:
- I minori e i minori emancipati;
- Gli interdetti e gli inabilitati;
- Le persone giuridiche, le fondazioni, le associazioni e gli enti non riconosciuti.
L’obbligo, però, non si attiva automaticamente: serve sempre un atto formale. Per i minori e gli interdetti, ad esempio, sono i genitori o i tutori a dover procedere, dopo l’autorizzazione del giudice tutelare. Gli inabilitati e i minori emancipati possono accettare con il consenso del curatore e del giudice.
Le società commerciali, invece, non sono soggette a questo vincolo.
Come accettare l’eredità con beneficio di inventario
Per accettare un’eredità con beneficio di inventario è necessario seguire una procedura formale ben definita che serve a rendere valida l’accettazione e a garantire che il patrimonio dell’erede resti separato da quello del defunto.
Possiamo riassumere i principali passaggi in questo modo:
- Dichiarazione ufficiale di accettazione: l’erede deve dichiarare la propria volontà di accettare con beneficio di inventario davanti a un notaio o presso la cancelleria del Tribunale del luogo in cui si è aperta la successione;
- Iscrizione nel Registro delle Successioni: la dichiarazione viene poi inserita nel Registro delle Successioni conservato presso lo stesso Tribunale. Se la dichiarazione è stata resa davanti a un notaio, sarà lui stesso a trasmetterla al Tribunale;
- Trascrizione nei Registri Immobiliari: entro un mese, il cancelliere provvede alla trascrizione presso l’Ufficio dei Registri Immobiliari competente. Questo passaggio serve a rendere pubblica la scelta dell’erede e a informare eventuali creditori;
- Redazione dell’inventario: l’inventario dei beni ereditari può essere compilato prima o dopo la dichiarazione, ma deve sempre essere completato entro i termini di legge e annotato dal pubblico ufficiale che lo redige.
Le conseguenze dell’accettazione con beneficio di inventario
Accettare un’eredità con beneficio di inventario comporta effetti precisi sia per l’erede sia per i creditori del defunto:
- Il patrimonio dell’erede resta distinto da quello del defunto, per cui i debiti ereditari vengono pagati solo con i beni dell’eredità e non con il denaro o i beni personali dell’erede;
- L’erede risponde dei debiti del defunto solo nei limiti del valore dell’eredità ricevuta. Se i debiti superano i beni ereditati, non è tenuto a coprire la differenza.
La compilazione dell’inventario
La compilazione dell’inventario è un passaggio fondamentale dell’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario, perché è proprio attraverso questo documento che si realizza la separazione tra i beni del defunto e quelli dell’erede.
Parliamo di un elenco dettagliato che riporta tutto ciò che faceva parte del patrimonio del defunto:
- Beni mobili e immobili;
- Conti correnti;
- Crediti;
- Debiti e obbligazioni.
L’obiettivo è capire esattamente qual è il valore dell’eredità e stabilire fino a che punto l’erede potrà rispondere delle eventuali passività.
L’inventario deve essere redatto da un notaio o dal cancelliere del Tribunale e può essere compilato prima o dopo la dichiarazione di accettazione, ma sempre entro i termini previsti dalla legge.
In genere, l’erede ha 3 mesi di tempo da quando viene a conoscenza della successione o da quando ha dichiarato di voler accettare. Una volta completato l’inventario, ha poi 40 giorni per decidere se accettare definitivamente o rinunciare all’eredità.
➡️ Senza inventario, l’accettazione non produce i suoi effetti e l’erede rischia di diventare responsabile anche con il proprio patrimonio personale.
Quando si perde il diritto al beneficio d’inventario
Il beneficio di inventario offre una tutela importante, ma per mantenerlo è necessario rispettare scrupolosamente le regole previste dalla legge.
In alcuni casi, infatti, l’erede può perdere il diritto al beneficio, con la conseguenza di diventare erede “puro e semplice” e quindi rispondere dei debiti del defunto anche con il proprio patrimonio personale.
Questo può accadere quando non si seguono correttamente le procedure o quando si tengono comportamenti che compromettono la trasparenza dell’eredità. In particolare, il diritto al beneficio di inventario si perde se:
- Si vendono beni dell’eredità senza l’autorizzazione del giudice o senza rispettare le regole sulla liquidazione dei beni;
- Si omette di redigere l’inventario o lo si compila in modo irregolare, saltando passaggi fondamentali della procedura;
- Si rendono dichiarazioni false o incomplete, ad esempio si nasconde l’esistenza di alcuni beni o debiti del defunto;
- Non si rispettano i termini di legge previsti per la redazione dell’inventario o per l’accettazione definitiva.
In tutti questi casi, l’accettazione con beneficio di inventario diventa inefficace e l’erede perde la protezione che lo separava dai debiti ereditari.
Per questo motivo, è sempre consigliabile rivolgersi a un notaio o a un professionista che possa seguire correttamente ogni fase della procedura.
Fonti
https://www.studiocataldi.it/guide_legali/successione/accettazione-eredita-beneficio-inventario.asp











