Negli ultimi anni il prezzo all’ingrosso della materia prima tra agosto e settembre è cresciuto in media del 20% per la luce e del 28% per il gas: per risparmiare si può giocare d’anticipo, come spiega l’Osservatorio Switcho.
Il mese di settembre potrebbe riaccendere i riflettori sul tema del caro bollette. Infatti, anche se al momento è impossibile prevedere come si muoveranno i prezzi di energia e gas, i dati storici mostrano un trend chiaro: negli ultimi 5 anni – escluso il 2022, anno in cui il mercato energetico è stato scosso dalla guerra – il PUN (indice del prezzo all’ingrosso dell’energia) è cresciuto in media del 20% tra agosto e settembre, mentre il PSV (corrispettivo del PUN per il gas naturale) ha registrato un aumento del 28%.
Se davvero dovesse verificarsi un incremento dei prezzi di luce e gas, quale sarà l’impatto in bolletta? Per rispondere occorre prendere in esame i diversi tipi di tariffe esistenti sul mercato. La principale distinzione da fare è tra le offerte a prezzo fisso e quelle a prezzo variabile.
Cosa succede in caso di offerte a prezzo fisso?
Queste offerte “bloccano” il prezzo dell’energia e del gas per uno o due anni, rendendo di fatto la bolletta dipendente unicamente dai consumi e svincolata dalle oscillazioni dei prezzi all’ingrosso. In questo caso, eventuali aumenti settembrini nei costi della materia prima inciderebbero fortemente sulle nuove offerte a prezzo fisso proposte dai fornitori, i quali si vedrebbero costretti ad aumentare le tariffe per poter ottenere un ricavo.
Tale fenomeno in questo periodo non sarebbe una novità, come spiega Redi Vyshka, co-founder e COO di Switcho: “Negli ultimi anni – eccezion fatta per il 2022, caratterizzato da un andamento dei prezzi molto particolare – abbiamo assistito a rincari tariffari delle offerte a prezzo fisso dopo l’estate pari a +16% per l’elettricità e a +22% per il gas, in linea con l’andamento del mercato all’ingrosso. Tuttavia, dal momento che ogni player stabilisce i prezzi in base alle proprie strategie commerciali di acquisizione, non sono mancate anche offerte con pricing molto aggressivo”.
E in caso di offerte a prezzo variabile?
Situazione diversa, invece, è quella delle offerte a prezzo indicizzato o variabile, dove il costo della materia prima in bolletta è composto dall’indice mensile di riferimento (nella maggior parte dei casi, il PUN per la luce e il PSV per il gas) a cui si somma uno spread che rappresenta il guadagno dei fornitori.
Prosegue Redi Vyshka: “Sebbene non siano disponibili dati storici rilevanti legati a queste tariffe – affermatesi come conseguenza della recente crisi energetica – possiamo ipotizzare che, anche a fronte di variazioni del mercato all’ingrosso, le tariffe a prezzo indicizzato e gli spread applicati dai fornitori resterebbero pressoché invariati. Le bollette, al contrario, risentirebbero direttamente di eventuali aumenti degli indici PUN e PSV”.
Una possibile soluzione ai rincari
Alla luce di questa panoramica, in caso di aumento dei prezzi di energia e gas è realistico ipotizzare che nel prossimo trimestre le bollette di molti utenti saranno più pesanti.
L’unica eccezione è rappresentata dai clienti con offerte a prezzo fisso bloccato prima dei rincari: proprio per questo motivo, la fine dell’estate è un ottimo momento per valutare un eventuale cambio di tariffa. Puoi farlo, ad esempio, col servizio gratuito di confronto delle offerte luce e gas offerto da Switcho.
Dopo la sostanziale immobilità di agosto, infatti, all’inizio di settembre i fornitori torneranno ad aggiornare le tariffe per allinearle ai prezzi all’ingrosso, processo che potrebbe portare ad avere, entro la metà del mese, una gamma di offerte meno vantaggiosa rispetto a quella attuale.