Utilizzare il calore della Terra per generare elettricità: è quella che chiamiamo energia geotermica. Ma cos’è e come funziona? Cosa sapere, in breve:
Cos’è? | È una forma di energia pulita che utilizza il calore presente nel sottosuolo terrestre per produrre energia. |
Quali sono i vantaggi? | È rinnovabile, sostenibile e produce basse emissioni di CO₂. |
Per cosa la utilizziamo? | Per generare elettricità e per il riscaldamento di edifici e acqua sanitaria. |
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Indice
- Cos’è l’energia geotermica e come funziona
- Tipologie di fonti di energia geotermica
- Come funziona un impianto geotermico
- Vantaggi e svantaggi di questa fonte di energia
- Sfruttare l’energia della Terra per le nostre case
- L’energia geotermica in Italia
Cos’è l’energia geotermica e come funziona
L’energia geotermica – dal greco geo (Terra) e thermos (calore) – è una fonte rinnovabile che sfrutta il calore naturale presente sotto la superficie terrestre.
Più si scende in profondità, più la temperatura aumenta: qui le acque presenti nel sottosuolo entrano in contatto con rocce molto calde. In questo modo si riscaldano fino a trasformarsi in vapore che può essere canalizzato verso la superficie e utilizzato nelle centrali geotermiche per far girare turbine e produrre elettricità.
Ma l’energia geotermica è utile anche per il riscaldamento geotermico domestico e industriale, grazie a impianti come le pompe di calore geotermiche.
È una forma di energia pulita, affidabile e sempre disponibile, che non emette gas serra. Sfruttarla significa fare una scelta sostenibile e contribuire attivamente alla decarbonizzazione del nostro pianeta.
Tipologie di fonti di energia geotermica
A seconda delle caratteristiche del terreno e della profondità a cui si trova il calore, esistono tre principali tipologie di fonti geotermiche. Conoscerle ti aiuta a capire meglio come funziona questa risorsa e perché non tutte le zone del pianeta sono ugualmente adatte a sfruttarla.
➡️ FONTI IDROTERMICHE
Sono le più comuni e anche le più utilizzate a livello industriale. Si trovano a una profondità compresa tra 1.000 e 2.000 metri. A seconda della pressione predominante, si distinguono in sorgenti a vapore dominante o ad acqua dominante. Il calore viene estratto direttamente dai fluidi sotterranei e utilizzato per produrre elettricità o calore.
➡️ FONTI GEOPRESSURIZZATE
Si trovano a profondità maggiori, tra i 2.500 e i 9.000 metri, e racchiudono acqua calda ad altissima pressione e, talvolta, gas come il metano. L’estrazione è più complessa e richiede trivellazioni profonde, ma queste fonti possono offrire energia termica e gas utile come combustibile.
➡️ FONTI PETROTERMICHE
Conosciute anche come Hot Dry Rock, sono costituite da rocce calde e asciutte, senza presenza naturale di acqua. Per estrarne energia, le rocce vengono stimolate con iniezioni di acqua fredda: il contatto con il calore la trasforma in vapore, che viene poi utilizzato per generare elettricità. Sono molto promettenti, ma ancora poco sfruttate per la complessità tecnica degli impianti necessari.
Come funziona un impianto geotermico
In generale, esistono due principali tipologie di geotermia: ad alta entalpia e a bassa entalpia.
🌡️ La parola “entalpia” indica la quantità di energia termica contenuta in un sistema, quindi in questo caso parliamo proprio del livello di calore disponibile nelle diverse situazioni.
Ma quali sono le differenze? Queste due tipologie si distinguono per alcune caratteristiche:
- Geotermia ad alta entalpia: viene utilizzata in zone dove, a profondità superiori ai 1.000 metri, si trovano temperature elevate (oltre i 150°C). Qui il vapore generato naturalmente o prodotto da acque sotterranee viene convogliato in superficie per azionare turbine che generano elettricità. È la tecnologia impiegata nelle centrali geotermoelettriche, come quelle presenti in Toscana.
- Geotermia a bassa entalpia: sfrutta il calore presente a profondità molto minori (anche solo 100-200 metri) e a temperature più basse (10-30°C). In questo caso si usano pompe di calore geotermiche, che trasferiscono l’energia termica dal sottosuolo agli edifici, per riscaldare d’inverno e raffrescare d’estate.
Vantaggi e svantaggi di questa fonte di energia
Come abbiamo accennato, l’energia geotermica è una fonte rinnovabile e pulita.
Questo significa che non si esaurisce nel tempo, perché il calore terrestre è costantemente prodotto dal nostro pianeta, e che il suo utilizzo non comporta l’emissione di sostanze inquinanti nell’ambiente.
Nel contesto attuale, segnato dalla necessità di abbandonare i combustibili fossili e ridurre le emissioni di CO₂, la geotermia può offrire un contributo importante alla transizione energetica, grazie a numerosi vantaggi:
- È sempre disponibile, 24 ore su 24, indipendentemente dal clima o dalle stagioni, a differenza di fonti come il solare o l’eolico;
- Può essere utilizzata sia per generare elettricità che per il riscaldamento di case, edifici pubblici o impianti industriali;
- Gli impianti sono silenziosi, un vantaggio non trascurabile rispetto, ad esempio, all’energia eolica, le cui pale generano un forte rumore;
- Ha un basso impatto ambientale, perché occupa poco spazio, non prevede la combustione di materiali e non altera significativamente il paesaggio;
- Non produce scarti di produzione, quindi non lascia rifiuti da smaltire né residui pericolosi.
Anche l’energia geotermica, come ogni fonte di energia, presenta alcune criticità che ne limitano ancora oggi la diffusione su larga scala rispetto a tecnologie più “popolari” come il fotovoltaico. In particolare, vanno valutati:
- I costi iniziali elevati, soprattutto per la perforazione e l’installazione degli impianti geotermici;
- La disponibilità geografica limitata, perché non tutte le zone del mondo (o dell’Italia) hanno un sottosuolo adatto a essere sfruttato in modo efficiente;
- Gli odori sgradevoli, legati alla presenza di gas come l’idrogeno solforato che può emergere in piccole quantità durante l’estrazione.
Nonostante questi aspetti, è evidente quanto i benefici dell’energia geotermica superino di gran lunga gli svantaggi. Per questo, rappresenta una risorsa preziosa e affidabile per costruire un sistema energetico più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Sfruttare l’energia della Terra per le nostre case
Anche se l’energia geotermica non è ancora così diffusa nelle case come il fotovoltaico o le pale eoliche domestiche, rappresenta una soluzione davvero interessante per chi vuole riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda in modo efficiente e sostenibile.
Gli impianti geotermici domestici sfruttano il calore presente nei primi metri sotto terra, grazie a una pompa di calore collegata a tubi interrati che catturano questa energia naturale.
In inverno, il sistema trasferisce quel calore nelle stanze per riscaldarle, mentre in estate funziona al contrario: permette al calore di uscire dalla casa e mantenere, dunque, gli ambienti freschi.
C’è da dire che questi impianti consumano poca energia elettrica, richiedono pochissima manutenzione e, al contempo, garantiscono un comfort costante tutto l’anno.
Il principale ostacolo, però, resta il costo iniziale, che può essere piuttosto alto.
L’energia geotermica in Italia
L’Italia ha una lunga storia legata all’energia geotermica, che risale addirittura all’antichità: già le popolazioni etrusche, nel primo millennio avanti Cristo, sfruttavano il calore naturale delle sorgenti termali in Toscana.
Il vero punto di svolta è però arrivato all’inizio del Novecento, quando a Larderello, nel cuore della Toscana, è stato costruito il primo impianto geotermico.
Da allora, il nostro Paese si è distinto come pioniere nell’innovazione e nello sfruttamento di questa fonte energetica.
Oggi, le zone italiane con risorse geotermiche più significative sono concentrate soprattutto in Toscana, in particolare nel triangolo Larderello-Travale-Radicondoli e sul Monte Amiata, dove si trova anche il più grande impianto geotermico d’Europa. Ma impianti importanti sono presenti anche in altre regioni come Campania, Veneto, Emilia-Romagna, Sicilia e Friuli-Venezia Giulia.
📉 Secondo il rapporto mensile sul sistema elettrico di marzo 2025 di Terna, l’energia prodotta da fonte geotermica nel mese di marzo si è attestata a 449 GWh, con una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente.
Nonostante questo piccolo calo, l’energia geotermica resta una risorsa solida e strategica per l’Italia, capace di garantire una produzione continua e sostenibile, che contribuisce senza dubbio alla sfida della decarbonizzazione del nostro sistema energetico.
Fonti
https://download.terna.it/terna/Rapporto_mensile_marzo_25_8dd7dac18d550e4.pdf