La transizione energetica è ormai al centro del dibattito pubblico, spinta dalla necessità di rendere i nostri sistemi energetici più sostenibili, sicuri e competitivi. Cosa sapere, in pillole:
| Cos’è? | Il passaggio dai combustibili fossili a fonti pulite e tecnologie efficienti per produrre e consumare l’energia |
| Come accelerarla? | Con azioni come l’aumento della produzione da rinnovabili, la diffusione delle comunità energetiche e l’adozione di soluzioni per l’efficienza |
| Cosa stiamo facendo in Italia? | Investimenti e riforme previsti dal PNRR per favorire innovazione, infrastrutture moderne e una crescita più sostenibile |
➡️ Se non hai ancora trovato quella più adatta a te, ti aiutiamo noi di Switcho: tu carichi la bolletta e noi individuiamo le offerte luce più convenienti per te, in pochi clic e gratis.
Indice
- Cos’è la transizione energetica
- Perché è necessaria una transizione energetica
- Vantaggi e svantaggi della transizione energetica
- Azioni concrete per favorire la transizione energetica
- La transizione energetica in Italia e in Europa
Cos’è la transizione energetica
Per comprendere davvero il significato di transizione energetica, è necessario avere un’idea chiara di come produciamo oggi l’energia.
Nonostante i progressi degli ultimi anni, il nostro mix energetico è ancora composto in gran parte da fonti fossili come petrolio, carbone e gas naturale.
Questi combustibili, oltre a essere risorse finite, generano grandi quantità di emissioni climalteranti durante l’estrazione, il trasporto e la combustione. Il risultato è un aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera, uno dei principali motori del cambiamento climatico, con effetti evidenti su temperature, eventi estremi, ecosistemi e salute pubblica.
Insomma, continuare a basare il nostro sistema energetico sui fossili significa alimentare una forma di sviluppo che non è più sostenibile, né sul piano ambientale né su quello economico.
La transizione energetica rappresenta, dunque, un percorso graduale ma necessario che punta a sostituire il mix energetico attuale, fondato sui combustibili fossili, con un mix composto principalmente da energie rinnovabili come eolico, solare e idroelettrico.
Significa anche adottare tecnologie più efficienti, sistemi di accumulo, reti intelligenti e nuovi modelli di consumo. Parliamo, quindi, di una trasformazione complessiva del modo in cui produciamo, distribuiamo e utilizziamo l’energia, con l’obiettivo finale di costruire un futuro più pulito.
Perché è necessaria una transizione energetica
I cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti. Basti pensare agli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti, come ondate di calore, alluvioni e siccità, fino allo scioglimento accelerato dei ghiacciai, che mette a rischio interi ecosistemi.
Di fronte a questi segnali così chiari, diventa indispensabile intervenire per ridurre e arrestare le emissioni che alimentano il riscaldamento globale. È in questo contesto che la transizione energetica assume un ruolo centrale e non più rimandabile, perché:
- Permette di ridurre in modo significativo le emissioni di CO2;
- Aiuta a raggiungere l’obiettivo globale di mantenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C, soglia indicata dalla comunità scientifica per evitare conseguenze irreversibili;
- Consente di rendere i sistemi energetici più sicuri e meno dipendenti da fonti fossili importate, con un rafforzamento della stabilità economica e geopolitica;
- Favorisce lo sviluppo di tecnologie innovative e nuovi posti di lavoro, contribuendo a un’economia più sostenibile e competitiva.
Vantaggi e svantaggi della transizione energetica
Da quanto appena visto, appare chiaro che la transizione energetica sia preziosa per una serie di motivi. Tra i principali vantaggi possiamo ricordare:
- Una maggiore autonomia energetica, grazie a un mix più diversificato;
- Una rete energetica più resiliente, capace di adattarsi ai cambiamenti e ridurre i rischi di interruzioni;
- Costi energetici più stabili nel lungo periodo.
Va detto, però, che il passaggio a un sistema energetico a basse emissioni non è esente da sfide e criticità.
- Per prima cosa, le energie rinnovabili hanno una disponibilità variabile (per esempio, l’eolico dipende dalla presenza e dalla intensità del vento, che non è costante ovunque, così come il solare produce di meno quando il sole è scarso).
- In secondo luogo, va considerato che la realizzazione di nuovi impianti, infrastrutture e sistemi di stoccaggio comporta investimenti economici considerevoli, che devono essere pianificati con attenzione per garantire una transizione efficace e sostenibile.
Azioni concrete per favorire la transizione energetica
Il raggiungimento degli obiettivi della decarbonizzazione può essere accelerato attraverso diverse azioni concrete, che coinvolgono tanto la produzione quanto il modo in cui consumiamo energia. Tra le principali:
- Aumentare la produzione di energia rinnovabile, ampliando impianti eolici, solari e idroelettrici;
- Modernizzare e potenziare le reti energetiche, così da renderle più intelligenti, flessibili ed efficienti nel gestire fonti variabili;
- Introdurre tecnologie avanzate, come l’elettrificazione dei consumi domestici e industriali o sistemi di teleriscaldamento;
- Promuovere la mobilità sostenibile, favorendo mezzi elettrici, trasporto pubblico e infrastrutture di ricarica.
La transizione energetica in Italia e in Europa
La transizione energetica è oggi un impegno condiviso da un numero crescente di Paesi, consapevoli che solo uno sforzo coordinato può portare a risultati concreti.
L’Unione Europea, in particolare, si posiziona tra i leader mondiali nelle politiche per il clima, con obiettivi ambiziosi. Con l’Accordo di Parigi del 2015, gli Stati membri si sono impegnati a contribuire al contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C, un traguardo fondamentale per evitare impatti climatici irreversibili.
In questa direzione si inserisce anche il pacchetto Fit for 55, un insieme di misure che punta a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, attraverso rinnovabili, efficienza energetica, mobilità pulita e strumenti di mercato più efficaci.
E l’Italia?
Nel nostro Paese, la transizione energetica rappresenta una delle colonne portanti del PNRR, che destina risorse significative alla decarbonizzazione, all’ammodernamento delle infrastrutture energetiche e allo sviluppo della mobilità sostenibile.
Un capitolo particolarmente importante riguarda le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), considerate uno dei motori della trasformazione energetica nei territori.
Il PNRR prevede infatti finanziamenti pari a circa 2 miliardi di euro per facilitarne la nascita e la crescita, con benefici che spaziano dalla produzione locale di energia pulita alla riduzione delle bollette e alla partecipazione attiva dei cittadini.
Fonti
https://www.esg360.it/sustainability-management/transizione-energetica-cose-e-come-avviene/










