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Chiamate spam continue: perché succede, truffe più comuni e app di blocco

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Sicuramente capita spesso anche a te di ricevere in continuazione chiamate di telemarketing, preregistrate o mute: purtroppo è un fenomeno molto diffuso. Scopri in questo articolo in che modalità accade, perché accade nell’ambito dell’energia e come tutelarsi.

INDICE

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👉  Novità dell’AGCOM: il filtro anti-spoofing

Per combattere il problema delle chiamate truffa effettuate tramite numero falsificato, sappi che l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) a maggio 2025 ha pubblicato la delibera 106/25-CONS, con cui introduce l’obbligo per gli operatori telefonici fissi e mobile di applicare alcuni filtri, di cui l’ultimo, nonché il più importante, attivo dal 19 novembre.

➡️ Perché è necessario un filtro specifico contro le chiamate falsificate?

Perché molti call center truffaldini chiamano dall’estero e si avvalgono dello spoofing, che come vedremo è una tecnologia utile a falsificare il numero in modo da spacciarlo per un contatto italiano e affidabile.

Questa tecnica permette non solo di trarre in inganno la persona chiamata, ma anche garantisce un’inferiore tracciabilità rispetto a un call center regolare o che opera sul suolo italiano.

Per cui, per arginare il fenomeno, l’AGCOM ha elaborato un API, protocollo il cui scopo è di bloccare le telefonate che provengono dall’estero ma che risultano essere di un numero italiano.

La logica alla base di questo blocco, dunque, presuppone che tutte le chiamate da parte di un numero italiano provenienti dall’estero siano in realtà falsificate. Tuttavia, non è sempre così. Per questo motivo, l’obbligo di applicare il filtro è scattato in due momenti diversi: 

  • Dal 19 agosto 2025 per i numeri fissi apparentemente italiani che provengono dall’estero: è pressoché improbabile che un numero di telefonia fissa italiano chiami dall’estero, quindi avviene il blocco istantaneo;
  • Dal 19 novembre 2025 per i numeri mobile: in questo caso, la gestione è più complicata. È più facile, infatti, che un numero mobile italiano chiami dall’estero (per esempio, un privato cittadino in vacanza o che lavora all’estero). Per aggirare l’ostacolo, è stato messo a disposizione degli operatori un database con le utenze attive e in roaming all’estero. Se il numero chiamante non rientra nel database, questo risulta inesistente e viene bloccato prima che la chiamata sia inoltrata al destinatario.

I soggetti coinvolti sono due: gli operatori italiani e quelli esteri, che devono comunicare tramite l’API. Funziona così:

  • L’operatore estero, nel momento in cui instrada la chiamata, deve inviare richieste di conformità a quello italiano.
  • L’operatore italiano invierà una risposta nell’immediato;
  • Naturalmente, se la risposta è negativa, la chiama sarà interrotta. Se non arriva un esito dopo 2 secondi, la chiamata sarà instradata.

Se gli obblighi non sono rispettati, l’AGCOM può imporre sanzioni fino a un milione di euro nei confronti dei soggetti che non rispettano le disposizioni dell’Autorità.

I casi più comuni

Negli ultimi anni le chiamate moleste si sono moltiplicate, passando da classiche proposte commerciali a vere e proprie truffe organizzate. Saperle riconoscere è il primo passo per difendersi e ridurre il rischio di cadere in tranelli. 

Seleziona un caso alla volta per scoprire come difenderti dai casi più comuni 👇

Cosa succede quando rispondi alle chiamate? Le situazioni tipo

Andiamo ad approfondire quali sono i tipi chiamate spam più diffusi e cosa dicono dall’altro capo del telefono.

Scopri cosa succede alla risposta 👇
Call center di telemarketing

La tipologia di chiamata indesiderata diffusa da più tempo è quella inoltrata dai call center

Spesso si tratta di operatori che propongono offerte energetiche, servizi internet o assicurativi, chiamando di frequente il consumatore

Non sempre queste chiamate sono delle truffe: spesso si tratta di marketing aggressivo. Ad ogni modo, potrebbero sempre nascondere tentativi di cambio operatore o fornitore senza consenso: per questo, non comunicare mai dati bancari o informazioni sensibili.

Estorsione telefonica (vishing)

Dietro alcune chiamate si nascondono  operatori con un’esplicita finalità di truffa: un fenomeno noto come vishing.

In queste chiamate, soggetti malintenzionati si spacciano per società affidabili con lo scopo di estorcere dati.

Molto spesso i loro copioni risultato credibili anche per l’utilizzo della tecnica dello spoofing, che permette di falsificare il numero chiamante: spesso, infatti, si tratta di call center esteri, i cui numeri però risultano italiani.

Ecco alcune delle scuse più note per estorcere dati:

  • Finti operatori bancari o enti autorevoli: un incaricato della banca, dell’Agenzia delle Entrate o di altri enti ufficiali e segnala anomalie o richiede verifiche urgenti;
  • Richieste di aiuto da parte di familiari o amici: una voce sostiene di essere un parente in difficoltà (magari in un incidente o bloccato all’estero) e chiede denaro immediato;
  • Proposte di investimento molto vantaggiose: propongono un’opportunità unica, con guadagni elevati e sicuri, che però richiede la condivisione di dati finanziari;
  • Allarmi di sicurezza falsi: l’interlocutore avvisa la vittima di un presunto furto d’identità o accesso non autorizzato, chiedendo dati per “mettere in sicurezza” l’account;
  • Finti rimborsi o premi: si promette un rimborso telefonico, una vincita a un concorso o un buono spesa, chiedendo in cambio dati bancari o documenti.

Anche se a primo impatto uno di questi copioni può risultare plausibile, ecco a cosa prestare attenzione per riconoscere la truffa:

  • Tono allarmante o senso di urgenza: spesso i truffatori mettono pressione, parlano di emergenze improvvise, conti bloccati o rischi di truffe in corso per agire in fretta;
  • Premi o vantaggi troppo generosi: offerte eccezionali, vincite improvvise o rimborsi non richiesti sono segnali sospetti, soprattutto se richiedono di condividere dati personali;
  • Incoerenze o informazioni vaghe: se l’interlocutore non conosce i tuoi dati di base e fornisce informazioni generiche, potrebbe non essere chi dice di essere.
Voce pre-registrata (robocall)

Sempre più spesso capita di ricevere chiamate preregistrate: si tratta delle robocall.

Si tratta di una chiamata telefonica generata automaticamente da un software che utilizza una voce preregistrata. 

Non c’è nessun operatore in carne e ossa dall’altra parte della linea: tutto avviene in modo automatico e spesso su larga scala, con centinaia o migliaia di telefonate inviate in pochi minuti

Le robocall, come il vishing, si avvalgono della tecnica dello spoofing, in modo da sembrare un numero affidabile o anche della chiamata muta.

Durante una chiamata di questo tipo, spesso ci sono inviti espliciti a inviare denaro. Oltre a questi, però, ci sono delle trappole a cui prestare attenzione: 

  • Risposte registrate: le robocall truffaldine a volte ti fanno domande a cui viene naturale rispondere con “sì” o “no”. Ma attenzione, perché queste risposte possono essere registrate e manipolate per autorizzare operazioni o contratti a tua insaputa;
  • Rischio di malware: alcune chiamate ti invitano a cliccare su link ricevuti via SMS o email. Cliccarci su potrebbe portare all’installazione di software malevoli sul tuo smartphone che possono rubare dati;
  • Rischio furto d’identità: se fornisci dati personali (nome, codice fiscale, numero di conto, ecc.), questi possono essere usati per aprire conti bancari, attivare servizi o compiere altre azioni fraudolente a tuo nome.
Chiamate perse sospette (wangiri)

Una truffa meno diffusa ma altrettanto pericolosa è la chiamata wangiri (dal giapponese “uno squillo e riaggancia”): prevede diverse brevi telefonate perse da un numero sconosciuto, spesso internazionale (o falsificato).

Spinto dall’insistenza del truffatore e dalla curiosità, la vittima richiama il numero, con la conseguenza di subire addebiti molto elevati, spesso con messaggi preregistrati che cercano di tenere in linea il più al lungo possibile.

➡️ In questo caso, il filtro anti-spoofing dell’AGCOM dovrebbe agire contro questi numeri. In ogni caso, evita di richiamare numeri dal prefisso estero.

Come funzionano le truffe telefoniche: le tecniche usate 

Una domanda che molti consumatori si fanno è come è possibile creare un sistema truffaldino così efficace e rendere queste chiamate credibili o, peggio, non tracciabili. 

Molti call center disonesti si avvalgono infatti di tecniche e modalità ben studiate per fare più chiamate possibili, sfuggire controlli o spacciarsi per soggetti affidabili: sono lo spoofing e le chiamate mute.

Scopri le tecniche usate per le truffe👇
Spoofing (numeri falsificati)

Lo spoofing è una tecnica usata dai truffatori per falsificare il numero di telefono, l’indirizzo email o il nome del mittente.

Nel caso delle truffe telefoniche, lo spoofing si verifica quando il numero che appare sul display sembra appartenere a una fonte affidabile: la banca, un ente pubblico o un operatore mobile. In realtà, però, la chiamata arriva da un truffatore.

🚨 Un esempio tipico: ti chiama un numero che corrisponde esattamente a quello del servizio clienti della tua banca. La voce all’altro capo si presenta come un operatore e ti informa di movimenti sospetti sul conto o di un accesso anomalo all’app. Con tono urgente ti chiede di confermare dati sensibili o un codice ricevuto via SMS: se lo fai, rischi di subire un furto di identità o di denaro.

Falsificando il numero, questa tecnica è pericolosa perché:

  • Induce la persona chiamata a rispondere, permettendo ai truffatori di fingersi professionisti o enti ufficiali;
  • Sono difficili da bloccare, proprio perché permettono al truffatore di usare un ID telefonico regolare.
Telefonate mute

Un fenomeno che spesso provoca ansia ai consumatori sono le cosiddette chiamate mute. Non si tratta di vere e proprie truffe, quanto più di tecniche per metterle in atto.

Durante le chiamate mute, la persona contattata, dopo aver sollevato il ricevitore, non riceve risposta dall’interlocutore per 4-5 secondi.

A seguire, ci possono essere sia delle chiamate vere e proprie che le robocall. Ma qual è lo scopo di questo tipo di telefonata?

Per scoprirlo, dobbiamo fare un passo indietro e capire come funzionano i call center: questi hanno sistemi automatizzati che generano più chiamate rispetto al numero degli operatori attivi per gestirle. Per aggirare questi limiti, i call center inoltrano le chiamate 3-5 secondi prima che queste possano essere gestite, assicurandosi così che gli operatori, conclusa una telefonata, si mettano in contatti con quella successiva, già instradata. 

In 3-5 secondi, però, la persona contrattata è messa in un’attesa silenziosa, che può provocare preoccupazione o stati d’ansia. Per questo, negli ultimi anni per legge è stato introdotto il cosiddetto comfort noise, che consiste in una traccia musicale o in un brusio di sottofondo.

➡️ A cosa fare attenzione se ricevi una telefonata muta? Come per le robocall, anche se riattacchi subito dopo, evita di rispondere con frase affermative (del tipo “Sì, pronto?”), perché queste possono essere registrate e tagliate a piacimento del call center truffaldino.

Chiamate dopo il cambio fornitore luce e gas: perché accadono?

Abbiamo visto che tra le casistiche più frequenti nelle truffe telefoniche c’è anche quella che avviene dopo aver cambiato fornitore di luce e gas

Questo è un caso che a volte coinvolge anche noi di Switcho, come riporta Marco Tricarico, CEO e co-founder:

“Sono in numerosi a riportarci di aver ricevuto chiamate dopo un cambio fornitore con noi di Switcho. Spesso si tratta del fornitore d’uscita che propone un’offerta per restare, oppure si tratta di soggetti malintenzionati che, approfittando del periodo di passaggio, si spacciano per il nuovo fornitore chiedendo dati all’utente.”

Continua:

“Siamo un comparatore 100% digitale e ci opponiamo al fenomeno delle chiamate moleste: basti pensare che noi stessi non richiediamo il numero di telefono. In sostanza: non saremo mai noi a chiamarvi o a passare i vostri dati di contatto.”

Ma perché, anche utilizzando comparatori affidabili e trasparenti, questi soggetti accedono a dati di fornitura e dati personali?

In Italia esiste un vero e proprio mercato dei dati personali in ambito energetico: le fughe di dati si verificano a vari livelli della filiera

⏪ Per capire meglio come funziona, facciamo un breve ripasso dei soggetti coinvolti nella filiera dello switch:

▪️ Il consumatore (in autonomia o con l’aiuto di un comparatore) sceglie l’offerta di luce e/o gas e sottoscrive un contratto con il nuovo fornitore;
▪️Il nuovo fornitore, anche detto fornitore in entrata, inoltra la richiesta al Sistema Informativo Integrato (SII), il database delle forniture di luce e gas in Italia. Per conto del consumatore, inoltre, notifica il recesso (disdetta) al vecchio Fornitore (Uscente).
▪️ Attraverso il SII, il distributore locale riceve notifica dello switch e attua il cambio amministrativo sul punto di prelievo (contatore), registrando le letture finale/iniziale per il passaggio.
▪️Infine, il fornitore in uscita dovrà solo verificare se ci sono conguagli.

Il tema delle fughe di dati è stato studiato da varie associazioni di consumatori in collaborazione con ARERA e AGCOM. Alcuni provvedimenti del Garante dimostrano la presenza di soggetti scorretti. Approfondiamo cos’è emerso 👇

  • Secondo quanto spiegato dalle associazioni di consumatori in questo articolo di Repubblica, sembrerebbe che ci siano attacchi informatici al Sistema Informativo Integrato.
  • Secondo invece alcuni Provvedimenti del Garante, questa fuga dei dati potrebbe avvenire anche da altri punti della filiera, come il fornitore o il distributore. Ciò può capitare, da un lato, per via della mancanza di misure contro l’accesso non autorizzati ai dati; più raramente, può capitare anche la distribuzione di dati da parte di soggetti interni disonesti, che passano liste di utenti a call center truffaldini.

Naturalmente, la maggior parte dei fornitori non applica questi copioni ingannevoli: l’importante, come sempre, è tenere gli occhi ben aperti.

Chiamate sospette dopo lo switch: come difendersi

Abbiamo capito perché – purtroppo – accade di ricevere chiamate dopo il cambio fornitore o durante il completamento del processo di voltura, subentro o altre operazioni con le nostre forniture.
Entrando nel quotidiano, sono molte però le casistiche più o meno gravi che si possono capitare. Per questo, abbiamo raccolto le principali: seleziona il caso e noi ti diremo cosa fare.

Quadro normativo a contrasto

Il contrasto alle chiamate moleste in Italia si muove su due fronti principali: quello della privacy, gestito dal Garante per la protezione dei dati personali, e quello della tutela del consumatore, di competenza dell’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni). 

Entrambe le entità hanno promosso nel tempo soluzioni e normative per tutelare i cittadini, vediamo come 👇

Garante della Privacy

Il Garante per la protezione dei dati personali, è l’autorità indipendente italiana che vigila sul rispetto dei diritti dei cittadini in materia di dati personali.

Il suo compito principale è assicurarsi che la raccolta, l’uso o la condivisione di informazioni personali avvenga nel rispetto della legge e delle libertà fondamentali. 

Nel caso delle chiamate moleste, il Garante verifica che gli operatori rispettino le regole sul consenso nell’uso del numero di telefono per finalità promozionali e, in generale, le norme di protezione dei dati (inclusi i divieti derivanti dall’iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni).

Cosa significa, in pratica: il Garante interviene sulla liceità del trattamento dei dati (per esempio, l’uso del tuo numero senza consenso o la sua condivisione illecita), ma non sulle finalità dell’azione truffaldina. 

Ora, vediamo le azioni e gli strumenti del Garante di cui puoi avvalerti.

Registro delle Opposizioni

Il Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO) è uno strumento per opporsi al trattamento dei propri dati personali per finalità di teleselling e telemarketing.

Vediamo come funziona:

  1. Il consumatore si iscrive al Registro;
  2. Dopo l’iscrizione, il Garante annulla tutti i consensi alla pubblicità e alla cessione a terzi di dati personali precedentemente rilasciati in passato, agendo sia sulle chiamate con operatore che sulle robocall;
  3. I call center hanno 15 giorni per adeguare le loro liste e smettere di chiamare il numero. Infatti, hanno l’obbligo legale di consultare periodicamente il RPO prima di avviare qualsiasi campagna telefonica.

Puoi iscriverti al Registro:

Purtroppo, però, questo strumento presenta dei casi in cui non argina il problema. 

Scopri i limiti del RPO 👇
  • L’RPO blocca le chiamate promozionali legali, degli operatori che rispettano la legge. Tuttavia, ci sono tanti call center che, semplicemente, violano le regole: call center abusivi o soggetti malintenzionati ignorano questo registro.
  • Non blocca le chiamate dall’estero: ha effetto solo sui call center che operano in Italia. I call center esteri, spesso protetti anche dallo spoofing, dunque, posso aggirare le regole.
  • Se dopo l’iscrizione fornisci un nuovo consenso al telemarketing, quello è effettivamente valido e l’operatore può chiamarti: in questo caso, è utile revocare quel consenso specifico.
  • Il divieto di chiamate è imposto solo a chi offre un prodotto: non blocca le telefonate da parte dei servizi di cui tu non sei cliente (la tua banca, il tuo operatore telefonico o il tuo fornitore di energia).

Proprio perché il funzionamento del Registro delle Opposizioni presenta dei limiti, il Garante ha messo a disposizione un altro strumento. Vediamolo insieme ⬇️

Segnalazione diretta al Garante 

Si tratta di un portale in cui possono essere segnalate telefonate di telemarketing, condotte da un operatore o automatizzate, al fine di sollecitare un controllo da parte del Garante su queste pratiche.

Lo scopo, dunque, è quello di segnalare le chiamate promozionali, le robocall o le chiamate mute ricevute nonostante l’iscrizione al Registro delle Opposizioni.

Come funziona:

  1. Accedi al servizio
  2. Compila i dati personali e della tua utenza;
  3. Descrivi la telefonata ricevuta, se è muta oppure se ha finalità di marketing: in questo caso dovrai riportare anche il contenuto.
  4. Completa la segnalazione e ti sarà inviata una mail di ricevuta.
Segnalazione Garante Privacy numeri sospetti
credits: Garante della Privacy

Dopodiché, sarà compito del Garante fare le verifiche opportune e ritenere se adottare provvedimenti. 

Ad ogni modo, sottolineiamo che si tratta di una segnalazione: non è lo strumento corretto per denunciare tentativi di estorsione, frode o truffa

AGCOM: come agisce

Come abbiamo detto, per quanto riguarda la tutela del consumatore da pratiche commercialmente scorrette, c’è un altro soggetto operante: l’AGCOM, ovvero Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Se il Garante opera dal punto di vista della Privacy e a favore di un corretto utilizzo dei dati, l’AGCOM tutela il consumatore, adottando misure contro le pratiche commerciali scorrette

Tuttavia, l’Autorità lavora anche a diretto contrasto contro le realtà scorrette segnalate. Ecco uno strumento utile 👇

Segnalazione AGCOM

AGCOM, oltre a operare sul filtro telefonico, mette a disposizione degli strumenti di segnalazione in caso di tentativi di truffa o di pratiche commerciali scorrette. Puoi segnalare l’accaduto:

  • Tramite posta ordinaria inviando la segnalazione a Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma;
  • Via fax al numero 06-85821256;
  • Alla casella di posta elettronica certificata dell’Autorità: protocollo.agcm@pec.agcm.it

❗ Inoltre, è disponibile anche il portale dell’AGCOM: questo richiede però la società chiamante, ovvero il nome del soggetto che ha chiamato, per cui puoi sfruttare questo strumento solo se si è trattato di una pratica commerciale scorretta per conto di un’azienda nota.

Segnalazione AGCOM
credis: AGCOM

Ci sono comunque altre soluzioni da poter utilizzare per proteggere il proprio numero da chiamate moleste. Vediamole insieme 👇

Come bloccare le chiamate spam dal tuo telefono

Oltre ai provvedimenti puoi innanzitutto bloccare le chiamate spam a partire dal tuo smartphone.

Queste soluzioni permettono al telefono di filtrare le chiamata ritenute sospette dal database del sistema operativo.

❗ È bene precisare che la banca dati del sistema operativo può non contenere tutti i numeri truffa: per questo, potrebbe essere utile anche un’altra soluzione per proteggersi dalle chiamate spam. Ad ogni modo, vediamo come agire.

Scopri come bloccare le chiamate dal tuo smartphone 👇
Blocco chiamate su Android

Se hai un Android puoi bloccare le chiamate spam utilizzando la funzione ID chiamante di Google. Attiva di default sullo smartphone, questa identifica le informazioni sulle persone e sulle società che ti chiamano e che non sono nei tuoi contatti. 

Sostanzialmente, confronta il numero chiamante con i database di Google per identificare e segnalare eventuali spam.

Come impostarla:

1️⃣ Vai su Impostazioni e poi su Chiamate e spam;

2️⃣ Attiva o disattiva ID chiamate e spam;

3️⃣ In più, su alcuni Android puoi optare per Filtra chiamate indesiderate per filtrare automaticamente le chiamate spam (invitandole direttamente alla segreteria, senza far squillare il telefono) e ritrovarle nella cronologia chiamate.

➡️ Per attivare questa funzione è necessario che il tuo telefono invii informazioni sulle chiamate a Google.

Blocco chiamate su iOS

Se hai un iPhone, puoi applicare il blocco chiamate con l’integrazione di un’app come Truecaller o Hiya.

Una volta installata, ecco come procedere:

1️⃣ Vai su Impostazioni, poi su Telefono e infine su Blocco chiamate e identificazione;

2️⃣ Attiva l’app che hai installato.

In questo modo, nel momento in cui chiama il numero sospetto l’app mostra un’etichetta oppure, a tua scelta, può bloccare direttamente la chiamata.

Blocco chiamate su Pixel

La vera innovazione in merito, però, è stata introdotta da Google sui modelli Pixel: in questo caso, l’Assistente Google filtra automaticamente le chiamate prima che tu debba rispondere.

Sostanzialmente, l’Assistente Google risponde alle chiamate al posto tuo e, dopo aver appurato di chi si tratta e perché chiama, decide di riagganciare automaticamente in caso di spam. Altrimenti, il telefono squilla e mostra la risposta del chiamante.

Per ora, la funzione automatica è disponibile solo negli Stati Uniti. In Italia, però, puoi selezionarla manualmente mentre squilla il telefono, facendo tap sull’opzione Filtra chiamata.

Le app di blocco chiamate: le migliori e pro e contro

Un’altra soluzione potrebbe essere l’installazione di un’app che blocca le chiamate. Ce ne sono diverse, ma le più note usate sono 3: Hyia, Truecaller e Tellows

Vediamo in sintesi i pro e i contro di queste app prima di approfondirle ⬇️

📱 APP✅ PRO❌ CONTRO
HyiaPiù privacy nel registro chiamateBlocco chiamate a pagamento
TruecallerDatabase che comprende SMS e blocco gratuitoMeno privacy nel registro chiamate
TellowsPunteggio del numero chiamanteBlocco chiamate a pagamento
Scopri le app di blocco chiamata 👇
Hyia

Una di queste è Hyia (disponibile per Android e iOS): questa mette a disposizione un largo database che permette di identificare il chiamante e, con il suo piano premium, bloccarlo.

La banca dati utile di Hyia è costantemente aggiornata: una volta conclusa la registrazione, anche le tue chiamate e le tue segnalazioni contribuiscono alla costruzione del database. 

A differenza delle altre app, Hyia non registra tutte le tue telefonate, ma solo quelle sospette o non registrate.

💡 Se hai un telefono Samsung, sappi che a funzione del tuo smartphone è alimentata da Hyia: ciò significa che stai già beneficiando del servizio senza scaricare l’app.

Con Hyia, puoi avere 👇

  • Un piano base, gratuito: permette di avvisare in caso di numeri truffa e/o di telemarketing;
  • Un piano a pagamento (circa 13,99€/anno): permette di bloccare automaticamente i numeri truffa e di telemarketing.

Entrambi i piani permettono di segnalare un numero sospetto.

❗ Come puoi vedere, solo il piano premium garantisce un effettivo blocco delle chiamate: se non effettui un upgrade, continuerai a ricevere le chiamate sospette.

Truecaller

Anche Truecaller (disponibile su Android e iOS) è un’app che permette di identificare l’ID chiamante e di bloccare le chiamate indesiderate.

Truecaller ha lo stesso funzionamento di Hija, ovvero confronta i numeri della tua rubrica con un database di numeri riconosciuti come inaffidabili.

A differenza di Hija, però, Truecaller dà una visuale totale delle chiamate ricevute, integrando nel suo database anche numeri personali. 

Inoltre, è possibile personalizzare il blocco delle chiamate già nella sua versione gratuita, consentendo di attivare un blocco limitato per gli spam e ulteriori filtri per numeri esteri, etichettati come “Sconosciuto” o “Privato” o di aziende verificate.

Anche Truecaller ha un piano base e uno premium:

  • Il piano base, gratuito, che permette di bloccare numeri spam molto noti;
  • Il piano premium (3,99€/mese o 25,90€/anno), privo di pubblicità, che consente un blocco di tutti i numeri spam presenti nel database.
Tellows

Infine, un servizio utile è Tellows: questo ha sia una versione web che un’app.

Nella sua versione web è possibile controllare il numero in caso di chiamate; nella sua app (disponibile per Android e iOS) e con il piano premium puoi invece bloccare i numeri in lista.

Il funzionamento è identico alle altre app: Tellows confronta l’ID chiamante con una propria lista di contatti contrassegnati come spam. Vediamo cosa fa con il piano base e con quello premium:

  • Il piano base (gratuito) consente di ricevere un avviso in caso di chiamate sospette;
  • Il piano premium (9,99€/anno) permette invece il blocco automatico.

Peculiarità di Tellows rispetto alle altre app è la possibilità di “recensire” un numero sospetto.

Cosa fare se si è vittima di una truffa telefonica

Nonostante gli accorgimenti, può capitare di credere a un soggetto convincente e, quindi, essere vittima di una truffa telefonica o di una pratica commercialmente scorretta.

In questo caso, è fondamentale agire tempestivamente per limitare i danni: per esempio, se sono stati forniti dati bancari, si deve subito contattare la propria banca per bloccare ogni transazione

Successivamente, è fondamentale denunciare l’accaduto alle autorità: puoi farlo dai Carabinieri (112) o alla Polizia di Stato (113).

Ricordati di fornire tutti i dettagli, come il numero chiamante, l’orario e il contenuto della conversazione. 

Inoltre, se pensi che le tue credenziali online siano state compromesse, cambia tutte le password di siti e servizi potenzialmente interessati. 

Per prevenire ulteriori contatti indesiderati, puoi anche segnalare il numero truffaldino al Garante.

Poi, ovviamente, ogni situazione parla da sé: seleziona una situazione alla volta per scoprire come reagire 👇

Casi di truffa telefonica: le situazioni più comuni

Speriamo di averti preparato a sufficienza in qualsiasi caso di chiamata tu ti trovi. Qualsiasi telefonata sospetta tu ricevi, non ti resta che applicare due princìpi fondamentali: informazione e prudenza

Team Switcho

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Aggiornato il 26 Novembre 2025
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